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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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figlia..un amico parla in maniera diversa..prima di tutto mi consola per quello che è<br />

successo e poi, dato che era un ufficiale, un poliziotto avrebbe avuto dei termini e delle<br />

maniere molto differenti nel dire una cosa del genere- Domanda: “ Non le disse di parlarne<br />

solo con il magistrato?” Risposta: “ No, assolutamente ”v. ff. 14 e ss.- 49 ud. cit.); per tale<br />

motivo, nell’immediatezza del fatto, aveva deciso di non riferire ad alcuno di quell’incontro,<br />

neppure ai magistrati, dott.ri Domenico Signorino e Giuseppe Ajala, titolari dell’inchiesta<br />

sull’omicidio del marito che l’ avevano sentita in ordine alle circostanze relative al delitto<br />

(cfr. ff. 3 e ss. 12- 56 e ss. ud. cit.).<br />

<strong>La</strong> teste ha dichiarato che solo in un secondo momento aveva ritenuto di rivelare<br />

prima al proprio avvocato, il prof. Alfredo Galasso al quale si era rivolta per una serie di<br />

consigli legali, e successivamente al giudice istruttore, dott. Giovanni Falcone, l’intervento<br />

del dott. Contrada nei suoi confronti nell’immediatezza dell’omicidio del marito di cui<br />

aveva subito percepito l’anomalia; a proposito delle dichiarazioni rese al giudice Falcone ha<br />

precisato di avere concordato con lo stesso, in un giorno di Sabato del Febbraio 1988, un<br />

incontro nei locali del Palazzo di Giustizia di Palermo, che per motivi di riservatezza<br />

imposti dallo stesso magistrato al momento della convocazione, aveva tenuto nascosto sia<br />

ad amici che parenti, simulando un temporaneo allontanamento da casa; nel corso di quel<br />

colloquio aveva parlato con il G.I. anche della circostanza relativa alla visita ricevuta da<br />

parte del dott. Contrada (cfr. ff. 59 e ss. - 65 e ss.ud. cit.) .<br />

Successivamente al colloquio con il magistrato, la Domenica, si era nuovamente<br />

presentato senza nessun preavviso nella sua casa il dott. Contrada che, prendendo a pretesto<br />

una vicenda relativa ad un assegno del marito dato a lui o al figlio avvocato per il recupero<br />

di alcuni crediti che risultavano regolarmente registrati nella contabilità dell’azienda, le<br />

aveva preliminarmente chiesto cosa avesse detto al dott. Falcone; fortemente “sorpresa ed<br />

intimorita” per la conoscenza che il dott. Contrada aveva mostrato di avere del suo<br />

colloquio con il magistrato, anche perchè sapeva che in quel periodo il predetto lavorava a<br />

Roma, aveva negato con decisione la circostanza (“ di Domenica il dott. Contrada ha<br />

suonato al campanello di casa mia, io ho aperto, l’ho fatto accomodare, naturalmente la<br />

mia emozione fu tale, mi sono seduta e mi ha chiesto subito, immediatamente, - signora lei<br />

ha avuto un incontro con il dott. Giovanni Falcone? - No, assolutamente- io dovevo<br />

assolutamente negare questo incontro oltretutto anche perchè ero sotto segreto<br />

istruttorio...ed il dott. Contrada mi chiese che cosa avessi detto al magistrato Falcone; a<br />

questo punto io negai ancora una volta - cfr. ff. 9 e ss. - 40 e ss. -49 ud. cit.).<br />

Subito dopo la predetta visita la teste ha dichiarato di avere contattato<br />

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