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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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2. IV L’operazione di Polizia del 5/5/1980: i rapporti tra l’imputato e l’ex<br />

Questore di Palermo dott. Vincenzo Immordino.<br />

L’operazione di Polizia nota come “blitz del 5/5/1980” deve storicamente<br />

inquadrarsi nella situazione di eccezionale gravità per l’Ordine Pubblico venutasi a creare a<br />

Palermo a seguito dell’incredibile sequenza di omicidi “eccellenti” verificatisi in tale città<br />

tra il 1979 ed il 1980.<br />

Il 21 Luglio del 1979 era stato ucciso il Dirigente della Squadra Mobile dott. Boris<br />

Giuliano, il successivo 25 Settembre era stato consumato l’omicidio in danno del giudice<br />

Cesare Terranova ed il 6 Gennaio 1980 quello in pregiudizio del Presidente della Regione<br />

Siciliana, on.le Piersanti Mattarella: in tale periodo l’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”<br />

aveva posto in essere una delle sue piu’ cruente offensive contro lo Stato, individuando in<br />

appartenenti alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura ed alla Politica operanti in Sicilia i<br />

piu’ emblematici responsabili dell’azione di contrasto alla sua micidiale strategia criminale.<br />

Quando, nel Dicembre del 1979, si era verificata la successione al vertice della<br />

Questura di Palermo del dott. Vincenzo Immordino al dott. Giovanni Epifanio la predetta<br />

offensiva mafiosa era in pieno svolgimento ed il nuovo Questore, prescelto per la notevole<br />

esperienza e per le sue doti di “uomo energico”, aveva ricevuto il delicato incarico di<br />

predisporre la controffensiva al crimine organizzato con un intervento immediato e deciso<br />

da parte dello Stato (cfr. ff. 54 e 55 deposizione teste Guido Zecca ud. 28/10/1994 -<br />

interrogatorio reso dal dott. Vincenzo Immordino al Procuratore della <strong>Repubblica</strong> di<br />

Palermo in data 3/11/1981ed allegata memoria, acquisiti agli atti all’udienza del 22/9/1995)<br />

.<br />

Appena insediatosi a Palermo il Questore Immordino, il quale mantenne tale incarico<br />

fino al 10 Giugno del 1980 data del suo collocamento in trattamento di quiescenza per<br />

raggiunti limiti di età, aveva rilevato “un clima di incertezza e di disorientamento<br />

all’interno di quelle Forze di Polizia che pure avrebbero dovuto svolgere un’importante<br />

funzione di repressione e prevenzione” e, pertanto si era posto come primo ed immediato<br />

compito quello di rivitalizzare uomini e servizi dell’apparato che era stato chiamato a<br />

dirigere “ rimuovendo le cause di uno stallo che teneva quasi sulla difensiva le forze di<br />

Polizia (cfr. memoria cit. a firma del dott. Immordino).<br />

A tal fine aveva provveduto alla nomina del nuovo Dirigente della Squadra Mobile,<br />

il dott. Giuseppe Impallomeni, con il quale aveva condiviso pregresse esperienze di lavoro,<br />

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