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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dallo stesso imputato il quale ha dichiarato “ a Partanna-Mondello avevo, ho avuto, come<br />

hanno avuto anche altri appartenenti della Squadra Mobile, principalmente sotto-ufficiali,<br />

o appuntati anziani, dei confidenti” (cfr. f. 27 ud. 8/11/1994 cfr. anche f. 27 ud.<br />

16/12/1994).<br />

<strong>La</strong> circostanza che il Riccobono conduceva a Palermo una latitanza piuttosto<br />

tranquilla, oltre ad essere stata confermata, come già evidenziato, dal collaborante Pirrone<br />

(che lo aveva appreso direttamente dai familiari del Riccobono i quali, sia pur<br />

genericamente, gli avevano riferito che lo stesso godeva di protezioni negli ambienti di<br />

Polizia) e dal Buscetta (che, come si avrà modo di approfondire, ha riferito sulla sicurezza<br />

che dimostrava il Riccobono di potere evitare, proprio grazie all’aiuto del dott. Contrada,<br />

controlli di Polizia nella zona di sua pertinenza- cfr. ud. 25/571994) è stata confermata<br />

anche da Marino Mannoia (il quale ha dichiarato che il Riccobono, tra tutti i latitanti mafiosi<br />

a Palermo, era quello”piu’ spavaldo” cfr. ff. 18 e ss. ud. 29/11/1994).<br />

Tale circostanza ha, poi, trovato ulteriori e particolarmente significative conferme in<br />

fonti processuali di natura testimoniale.<br />

Il teste Calogero Adamo, concessionario di autovetture, presso il quale sin dal 1964<br />

il Riccobono si era rifornito abitualmente, ha dichiarato che da tale epoca fino al 1981, egli<br />

aveva constatato che il Riccobono si presentava normalmente presso i locali della propria<br />

azienda per effettuare i propri pagamenti con denaro contante (che aveva l’abitudine di<br />

inserire tra le pagine di un giornale) e sempre lo stesso teste aveva avuto modo di vederlo<br />

circolare nella zona di Partanna-Mondello, dove anche lui risiedeva, per effettuare i suoi<br />

acquisti presso comuni rivenditori (cfr. ff. 24-25-39 e ss.- 57 ud. 25/10/1994).<br />

Il teste De Luca, citato anche dalla difesa e per sua stessa ammissione funzionario di<br />

Polizia particolarmente vicino al dott. Contrada, ha avuto modo di riferire un episodio<br />

particolarmente sintomatico della sicurezza ostentata dal Riccobono, nel corso della propria<br />

latitanza : ha ricordato un episodio verificatosi, a cavallo degli anni 1976-1977 (epoca nella<br />

quale il Riccobono era certamente latitante) in cui lo aveva incontrato all’interno di una<br />

pizzeria, sita a Mondello, poco distante dal locale Commissariato di P.S., dichiarando che<br />

nell’occasione non era riuscito a catturarlo perchè impedito dalla presenza dei propri<br />

bambini e della moglie (cfr. ff. 162 e 163 ud. 28/10/1994) .<br />

A proposito delle ricerche del Riccobono, il piu’ importante latitante della zona,<br />

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