PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

ss. - 58 ud. cit.). Il teste ha specificato di non essere in grado di ricordare con precisione le
date dell’affidamento dello Spatola alla protezione dell’Alto Commissario ma ha,
chiaramente, distinto due diverse fasi di tale affidamento: una provvisoria in cui la famiglia
del collaborante non era stata ancora trasferita dalla Sicilia ed in cui essendo lo Spatola a
diretto contatto con l’A.G. di Marsala non vi era ancora una vera “protezione” nei suoi
confronti disposta dall’Alto Commissario; ed una definitiva in cui era stato compiutamente
affidato al settore per la tutela dei collaboratori di giustizia esistente presso l’Alto
Commissario (cfr. ff. 13 e ss.- 23 ud. cit.).
Il teste ha, altresì, ricordato con precisione che nei primi giorni dell’affidamento
provvisorio dello Spatola al predetto Ufficio, si era verificato un episodio a causa del quale
lo Spatola aveva palesato un particolare stato di agitazione.
Pur non essendo stato messo al corrente dei motivi di quella agitazione il Ciavattini
ha dichiarato di essere stato invitato dal dott. De Luca, uscito dalla sua stanza, ad
accompagnare lo Spatola fuori dagli uffici dell’Alto Commissario per cercare di calmarlo;
dopo una breve passeggiata nei dintorni dell’Ufficio lo aveva riaccompagnato dal dott. De
Luca e successivamente a tale episodio lo Spatola era rientrato in Sicilia (cfr. ff. 15 e ss. 36
e ss. - 54 e ss.ud. cit.).
Anche il teste Domenico Sica, all’epoca in questione Alto Commissario, nel corso
della deposizione resa il 23/6/1995 ha ricordato la volta in cui lo Spatola era stato condotto
in sua presenza ed aveva cercato di rassicurarlo proprio perchè vi era stata “una situazione
di stallo nelle sue conversazioni” (cfr. ff. 86 e ss. ud. cit.).
D’altra parte il contenuto della cassetta recante la dicitura “11/11/1989”, contenente
la registrazione di un colloquio intercorso tra l’Alto Commissario, il dott. De Luca e lo
Spatola, attesta uno stato di tensione da parte del collaborante (cfr. f. 29 trascrizioni in atti)
ed un tentativo posto in essere dai predetti funzionari di tranquillizzarlo e di indurlo a
continuare le conversazioni investigative (cfr. ff. 32 e ss.) a seguito di una momento di
esitazione ricollegabile ad un precedente colloquio avuto con il dott. De Luca (De Luca
“deve dire qual è la sua posizione...qual è il suo intendimento..lei deve essere leale con
l’Ufficio..” Spatola “ Ma io sono...io ritengo di avere avuto un buon rapporto con
lei....magari ora sono un pochino stanco...che non vado avanti per un po'..” cfr. ff. 14 e ss.
trascrizione acquisita all’udienza del 19/10/1995).
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