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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Maggio e Marchese sul punto relativo al motivo dell’allontanamento del Riina dalla villa di<br />

Borgo Molara sussiste un insanabile contrasto.<br />

Dal confronto tra le dichiarazioni dibattimentali rese dal Marchese e quelle del Di<br />

Maggio, contenute nel predetto verbale di interrogatorio, acquisite anche con il consenso del<br />

P.M., non si ravvede il contrasto evidenziato dalla difesa.<br />

Ed infatti entrambi i collaboranti hanno, coerentemente, indicato nell’inizio della<br />

guerra di mafia (che, come già detto, si colloca al tempo degli omicidi Bontate ed Inzerillo,<br />

eseguiti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro tra l’Aprile ed il Maggio del 1981) l’epoca<br />

ed il motivo del definitivo trasferimento del Riina da quella abitazione, da ricollegare a<br />

ragioni di sicurezza attinenti all’avvio dei cruenti contrasti interni ai gruppi mafiosi<br />

palermitani; il Marchese che in quel periodo era a stretto contatto con il Riina, a differenza<br />

del Di Maggio, è risultato a conoscenza di un altro precedente trasferimento del capo dei<br />

corleonesi dall’abitazione di Borgo Molara, determinato dalla “soffiata” del dott. Contrada,<br />

che era stato temporaneo, tanto che lo stesso collaborante ha precisato di essere al corrente<br />

che, dopo questo trasferimento, il Riina era ritornato ad abitare nella villa e che solo<br />

successivamente, poco prima dell’inizio della “guerra di mafia”, egli si era definitivamente<br />

trasferito a San Giuseppe Jato (cfr. ff. 69- 75 e ss. - 118 ud. cit.).<br />

L’imputato, nel corso dell’esame reso all’udienza del 23/12/1994, ha sostenuto un<br />

“mutamento di versione” sul punto, da parte del collaborante, tra l’interrogatorio reso al<br />

P.M. in data 2/10/1992 e quello successivo reso il 4/11/1992; l’assunto difensivo non ha<br />

avuto alcun riscontro processuale tenuto conto che nessun verbale di precedenti<br />

dichiarazioni rese dal Marchese al P.M. è stato oggetto di acquisizione dibattimentale non<br />

essendosi, evidentemente, prospettata concretamente alcuna contraddizione tra quanto<br />

dichiarato nelle fasi delle indagini e quanto oggetto di esame dibattimentale (cfr. ff. 32 e 40<br />

ud. 23/12/1994).<br />

Il Marchese ha riferito di non sapere se nell’abitazione di Borgo Molara fossero state<br />

eseguite perquisizioni a seguito della soffiata del dott. Contrada, ma è poco verosimile che<br />

ciò si sia verificato, tenuto conto che il rifugio, come ha affermato lo stesso collaborante, era<br />

stato nuovamente utilizzato dal Riina , evidentemente, perchè non ancora scoperto dalle<br />

Forze dell’Ordine.<br />

Tale conclusione è confortata dallo stesso tenore letterale della notizia, riferita dal<br />

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