07.06.2013 Views

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

al 26 gennaio 1983), con Pullarà Giovan Battista (a Livorno dal 15 Gennaio 1988 al 16<br />

Aprile 1988) .<br />

E’ stato, altresì, verificato che dal 21/7/1973 al 20/8/1973, Francesco Paolo Bontate,<br />

padre di Stefano, era stato ricoverato all’ “Ospedale Piemonte” a Messina (a tale episodio ha<br />

fatto specifico riferimento il collaborante, nel corso del suo esame dibattimentale, a<br />

proposito dei contatti avuti sin da epoca passata con notevoli personaggi appartenenti a<br />

“Cosa Nostra” -cfr. ff. 55 esame Costa ud. cit.).<br />

Vincenzo Spadaro è stato identificato per l’omonimo, classe 1925, dagli anni ‘70<br />

indicato come soggetto vicino agli ambienti mafiosi, già condannato nell’ambito del primo<br />

maxi processo per associazione mafiosa e strettamente collegato all’interno<br />

dell’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra” al piu’ famoso fratello Tommaso (capo della<br />

famiglia mafiosa della Kalsa) ed in particolare coinvolto nel traffico degli stupefacenti;<br />

unanimemente indicato da Buscetta, Contorno, Calzetta e Sinagra come componente della<br />

cosca di Corso dei Mille, capeggiata da Filippo Marchese, è stato ritenuto particolarmente<br />

vicino alle famiglie mafiose dei Marchese, dei Vernengo e degli Zanca; è stato accertato che<br />

è zio di Giuseppe Lucchese detto “Lucchiseddu” (attualmente detenuto) in quanto la madre<br />

del Lucchese, Anna Spadaro, è sorella di Vincenzo ed è anche zio di Francesco Spadaro e<br />

Antonino (“Tonino”) Spadaro, figli dei fratelli Tommaso e Giuseppe (cfr. dep. Bruno ud.<br />

19/9/1995 ff. 30 e ss. sent. Maxi uno cit. tomo 35 ff. 6551 e ss. - sui periodi di detenzione<br />

dei predetti nipoti dello Spadaro cfr. documentazione acquisita all’udienza del 19/9/1995).<br />

<strong>La</strong> collaborazione di Gaetano Costa ha avuto inizio ufficialmente il 25 Febbraio<br />

1994 mentre si trovava detenuto presso il carcere romano di Rebibbia, ma già in precedenza<br />

aveva manifestato il proprio intendimento di collaborare mentre si trovava nel carcere di<br />

Palliano dove era stato sentito da un magistrato della Procura della <strong>Repubblica</strong> di Messina.<br />

Attualmente è in stato di detenzione extra-carceraria sotto la protezione del Servizio<br />

Centrale del Ministero dell’Interno (cfr. f. 25 ud. cit. e 6 ud. 22/9/1995). E’ stato accertato<br />

che è stato codetenuto dal 21/12/1993 fino al Gennaio 1994 insieme a Madonia Antonino<br />

nel carcere dell’Asinara (cfr. ff. 33 e ss. ud. 19/9/1995).<br />

Alla luce di tale positiva verifica (accertata codetenzione nel Gennaio del 1994 con il<br />

Madonia, immediatamente seguita dalla determinazione alla collaborazione nel Febbraio<br />

1994) l’episodio riferito dal Costa della richiesta fattagli da Nino Madonia di uccidere il<br />

dott. Gianni de Gennaro, all’epoca direttore della D.I.A., appare credibile ed evidenzia<br />

l’autenticità della sua dissociazione, determinatasi per le ragioni piu’ che plausibili addotte,<br />

riconducibili al suo rifiuto ad eseguire tale ennesimo delitto ed al timore per le inevitabili<br />

546

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!