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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Il Prefetto Luigi Rossi, escusso all’udienza del 9/5/1995, ha dichiarato che nel corso<br />

dei colloqui intrattenuti con il giudice Falcone in merito agli investigatori del settore anti-<br />

mafia, questi gli diceva che evitava di affidarsi al dott. Contrada preferendo collaborare con<br />

altri funzionari (cfr. ff. 72 e ss. ud. 9/5/1995).<br />

Il dott. Domenico Sica, già Alto Commissario per la lotta alla mafia, escusso<br />

all’udienza del 14/9/1994, ha ricordato che il dott. Falcone, in epoca pressocchè contestuale<br />

al patito attentato all’Addaura, era andato a trovarlo riferendogli che “ Tognoli gli aveva<br />

parlato di Contrada ma che tutto ciò non era stato verbalizzato”; non è stato in grado di<br />

precisare se a quella discussione avessero partecipato altri funzionari del suo ufficio, il dott.<br />

Misiani, il dott. Di Maggio o entrambi; ha riferito che nel corso di altra conversazione<br />

intercorsa sull’argomento con il dott. Falcone si era prospettata la possibilità di effettuare un<br />

colloquio con Tognoli, all’epoca detenuto in Svizzera, nell’ambito delle facoltà che la legge<br />

riconosceva all’Alto Commissario di avere colloqui con detenuti al fine di convincerlo a<br />

verbalizzare quello che aveva informalmente dichiarato al dott. Falcone; successivamente il<br />

progetto non era stato realizzato per la preoccupazione da parte dell’Alto Commissario di<br />

evitare possibili interferenze con l’attività della Magistratura; ha dichiarato che,<br />

verosimilmente in occasione di un viaggio per Madrid finalizzato ad ottenere l’estradizione<br />

di un mafioso, il dott. Falcone aveva parlato della vicenda Tognoli alla presenza anche del<br />

col. dei C.C. Mori riferendo che Tognoli aveva dato una risposta positiva alla sua domanda<br />

circa la possibilità di identificare nel dott. Contrada il soggetto che ne aveva agevolato la<br />

fuga; ha escluso che le volte in cui il dott. Falcone aveva parlato con lui di tale vicenda<br />

avesse fatto riferimento ad un sorriso del Tognoli come risposta alla sua domanda ed ha<br />

ribadito che la risposta del Tognoli alla domanda del giudice Falcone era consistita in un<br />

esplicito “si”; ha ricordato che in una sola occasione il dott. Contrada si era presentato<br />

presso gli uffici dell’Alto Commissario a Roma chiedendo un colloquio con lui, ma siccome<br />

egli era molto occupato ed aveva intuito dal turbamento del dott. Contrada che voleva<br />

intrattenersi a lungo a parlargli dei suoi problemi, lo aveva pregato di rivolgersi al dott.<br />

Misiani; dal fatto poi che il dott. Misiani non gli aveva riferito nulla sul contenuto di quel<br />

colloquio aveva desunto che non doveva essere scaturito nulla di interessante dalla<br />

conversazione (cfr. ff. 2 e ss. ud. 14/9/1994- ud. 23/6/1995).<br />

Dall’insieme di tali risultanze emerge inequivocabilmente che il dott. Falcone aveva<br />

riferito ad alcuni suoi fidati referenti istituzionali quanto aveva appreso sul conto del dott.<br />

Contrada da Oliviero Tognoli, in modo assolutamente conforme a quanto è stato accertato<br />

all’odierno dibattimento attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti di quella<br />

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