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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Criminalpol, ed in occasione della successiva visita al “Madison”, allorquando, sempre per<br />

constatazione personale del Pirrone, v'era stata un'accoglienza amichevole nei confronti del<br />

dott. Contrada da parte di Conti Pietro.<br />

E’ da rilevare che su tali punti delle proprie dichiarazioni il Pirrone non aveva alcun<br />

plausibile motivo per mentire non avendo egli riferito alcunchè di illecito nè in ordine al<br />

colloquio intercorso in sua presenza tra l’imputato e Cosimo Conti, nè sullo scambio di<br />

saluti tra l’imputato e Pietro Conti, il che esclude ogni possibilità di ritenere false le sue<br />

dichiarazioni. Ed allora i dinieghi sul punto sia dell’imputato che del Conti Cosimo<br />

appaiono funzionali ad una totale smentita del collaborante, soprattutto in ordine a quanto lo<br />

stesso ha dichiarato di avere appreso sulla natura dei rapporti esistenti tra Contrada ed i<br />

Conti.<br />

Il Conti ha dichiarato che il Pirrone, nel periodo in cui era rimasto in società con lui,<br />

aveva svolto la propria attività lavorativa all’interno del locale e tra i suoi compiti vi era<br />

anche quello di occuparsi della promozione dell’attività teatrale, presso enti ed uffici<br />

pubblici, circoli ricreativi ed altro (cfr. f.12 ud. cit.). Ha ammesso di avere conosciuto il dott.<br />

Contrada, ma di avere intrattenuto con lui solo rapporti formali ed in quanto pubblico<br />

funzionario gli offriva solitamente, per mera cortesia, i biglietti per gli spettacoli del proprio<br />

locale, all’inizio di ogni stagione teatrale; ha aggiunto di averlo visto, piu’ volte, al<br />

"Madison" per assistere agli spettacoli di “cabaret” (cfr. ff.14 e ss. ud. cit). Ha ritenuto<br />

possibile la visita fatta insieme al Pirrone al dott. Contrada negli uffici della Questura di<br />

Palermo, all’inizio della stagione teatrale nei mesi di Ottobre-Novembre del 1976,<br />

sostenendo che tale tipo di visita rientrava nei compiti promozionali affidati al Pirrone e<br />

pertanto ha attribuito a costui l'iniziativa di tale visita (cfr. ff. 17 e ss.- 22 e ss. ud. cit.);<br />

tuttavia nel prosieguo della deposizione ha ammesso che in alcuni casi era stato lui “a<br />

mandare il Pirrone” presso altri uffici pubblici per regalare biglietti omaggio,<br />

sostanzialmente condividendo con il predetto tale compito (cfr. ff. 25 e ss. ud. cit.). Ha poi<br />

dichiarato di non avere alcun ricordo del contenuto della conversazione intrattenuta con il<br />

dott. Contrada nel corso della visita riferita dal Pirrone escludendo categoricamente sia i<br />

rapporti di amicizia con il dott. Contrada, sia di avere parlato di lui con il Pirrone (cfr. ff. 19-<br />

22 e ss. ud. cit.).<br />

Dal complesso di tali risultanze emergono numerosi riscontri esterni alle<br />

dichiarazioni rese dal collaborante Pirrone, in ordine ai rapporti societari intrattenuti con i<br />

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