PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

I dati desumibili dalle dichiarazioni riferite sono:
1) la precisa collocazione cronologica del periodo in cui si svolse il colloquio tra
Mutolo e Riccobono;
2) la destinazione di una somma di lire 15 milioni (non si sa attraverso quali canali) al
dott. Contrada;
3) l’utilizzazione di tale somma di denaro (non è chiaro dalla struttura grammaticale
della frase riferita dal collaborante, se già avvenuta o ancora da verificarsi) per
l’acquisto di un’autovettura di marca “Alfa” per un’amante del funzionario, di cui
non viene riferito neppure il nome .
In ordine alla data del colloquio tra Mutolo e Riccobono, l’acquisizione della scheda
relativa ai permessi fruiti nel periodo di semi-libertà dal collaborante ha consentito di
accertare che, egli, effettivamente, a decorrere dal 24/12/1981, aveva ottenuto una licenza di
gg. 10 per recarsi a Palermo (cfr. scheda già citata acquisita all’ud. del 22/9/1995).
La ricerca dei canali attraverso i quali la somma in oggetto era pervenuta al dott.
Contrada, posto che il Riccobono non gliela aveva consegnata direttamente e neppure aveva
comunicato al Mutolo le modalità attraverso le quali si era realizzata la destinazione della
somma al fine indicato, ha comportato insormontabili difficoltà.
Ed infatti una ricerca basata direttamente sull’intestazione formale di una macchina
“Alfa” ad una donna non era possibile, atteso che di tale donna il Riccobono non aveva
riferito a Mutolo le generalità e che, parimenti, una ricerca finalizzata all’individuazione di
autovetture “Alfa” formalmente intestate al dott. Contrada non sarebbe stata conducente
rispetto al tenore delle dichiarazioni rese dal collaborante perchè in contrasto logico con la
destinazione del regalo ad una donna, legata da una relazione extra-coniugale con l’odierno
imputato.
D’altra parte è pacifica acquisizione processuale, sulla base di quanto già esposto,
che il dott. Contrada avesse amicizie femminili, come risulta dalle annotazioni delle sue
agende e da quanto riferito dal Contrada medesimo e da tutti i testi che hanno riferito in
ordine alla frequentazione dell’appartamento di via “Guido Jung” espressamente definito
dall’ingegnere Gualberto Carducci Artemisio “ una garçonniere” (cfr. ud. 21/10/1994 cit.)
Ciò posto, l’unico accertamento effettuabile, in ordine a tale episodio, sulla base
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