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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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questa Divisione Polizia Criminale sul conto di Stefano Bontate” redatta dalla Questura di<br />

Palermo in data 27/3/1980- nota n° 75761 Ministero dell’Interno del 24/12/1977- nota della<br />

Prefettura di Palermo del 16/8/1977 inviata alla Pretura di Firenze- nota inviata in data<br />

6/6/1975 alla Questura di Palermo- copia con all.ta la copia della patente ritirata al Bontate-<br />

nota n° 75/61 del 30/4/1975 con dicitura in calce “la patente è falsa”).<br />

Il dott. Carmelo Emanuele, che è stato addetto ininterrottamente per circa sedici<br />

anni all’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, prima come funzionario e<br />

poi come dirigente, escusso all’udienza del 23/6/1995 ha dichiarato che se il richiedente era<br />

un indiziato mafioso doveva valutarsi la possibilità di un abuso della patente da parte dello<br />

stesso e se si fosse profilata una tale eventualità il parere avrebbe dovuto essere negativo;<br />

solo se la condotta dell’indiziato mafioso non avesse dato adito ad alcun sospetto allora la<br />

patente di guida si sarebbe potuta rilasciare (cfr. ff. 22- 56 e ss. ud. cit.). E’ evidente che nel<br />

caso in esame non v'era una mera ipotesi di un possibile abuso della patente di guida da<br />

parte del Bontate bensì la certezza di un abuso già perpetrato essendo stata già realizzata una<br />

specifica condotta penalmente rilevante.<br />

Ma Stefano Bontate, al quale la patente era stata revocata già in data 8/5/1970, a<br />

seguito dell’irrogazione nei suoi confronti della misura di prevenzione, non intendeva<br />

rinunciare al privilegio di guidare le potenti autovetture di cui era appassionato (cfr. dep.<br />

Adamo Calogero) e, così, nel 1977, formulava istanza per il rilascio di una nuova patente di<br />

guida prospettando la necessità del documento per esigenze connesse alla propria attività<br />

lavorativa.<br />

E’ stato accertato che in tale occasione il Bontate per ottenere il buon esito di tale<br />

istanza si era rivolto all’on.le Gioacchino Ventimiglia che a sua volta si era rivolto al<br />

Prefetto di Palermo dell’epoca, dott. Aurelio Grasso. Quest’ultimo, escusso all’udienza del<br />

19/9/1995, ha riconosciuto come proprio l’appunto manoscritto su biglietto intestato “Il<br />

Prefetto di Palermo” recante la scritta “ Bontate Stefano, On.le Ventimiglia” (rinvenuto nel<br />

fascicolo della Prefettura) ed ha affermato che l’appunto si riferiva ad una segnalazione<br />

fattagli dall’On.le Ventimiglia, all’epoca vice Presidente della Regione Siciliana, per fare<br />

ottenere la patente al Bontate; tale segnalazione è stata riconosciuta dallo stesso Ventimiglia<br />

nel corso della sua deposizione all’udienza del 26/5/1995.<br />

L’intervento si era sostanziato in una richiesta di informazioni (cfr. nota Prefettura in<br />

data 13/12/1977), inoltrata alla locale Questura con la quale si richiedeva di precisare se i<br />

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