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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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L'attendibilità intrinseca - valutazione<br />

Requisito essenziale per la positiva delibazione della valenza probatoria delle<br />

propalazioni accusatorie disciplinate dall'art. 192 3° comma c .p .p . e' ritenuto dalla<br />

Suprema Corte l'accertamento in ordine alla cosiddetta “attendibilita' intrinseca” della fonte.<br />

<strong>La</strong> chiamata in correita' richiede, infatti, un cauto e prudente apprezzamento da parte<br />

del giudice di merito, il quale e' tenuto a verificarne l'intrinseca attendibilita' con riferimento<br />

alla personalità di chi le esprime, al grado di conoscenza della materia riferita, alle<br />

modalità di esternazione delle dichiarazioni (dettagliate, approfondite, con riferimenti<br />

precisi a luoghi e persone ...), ai motivi che hanno indotto a collaborare, ad una serie di<br />

parametri di valutazione che, sulla base di una vasta casistica giurisprudenziale in materia,<br />

possono individuarsi nella genuinita', nella spontaneita', nel disinteresse, nella costanza e<br />

nella logica interna del racconto.<br />

Per quel che concerne l’analisi della personalità del chiamante in correità, ove<br />

l’indagine del giudice investa il campo dei collaboratori di giustizia è evidente che lungi dal<br />

poter far riferimento a supposte qualità etiche del soggetto dichiarante, che per definizione<br />

essendo autore di almeno un reato e spesso di molti gravi delitti ha necessariamente una<br />

personalità poco commendevole, l’analisi dovrà essere incentrata sulla posizione assunta dal<br />

propalante all’interno dell’organizzazione criminale, da cui con la propria scelta di<br />

collaborazione, ha dimostrato di volersi dissociare.<br />

Non vi è dubbio, infatti, che con l’avvento della legislazione premiale lo Stato abbia<br />

inteso favorire ed incoraggiare soprattutto la dissociazione da quelle organizzazioni<br />

criminali che, per la loro potente struttura logistica e per la segretezza del loro operato,<br />

costituiscono una gravissima minaccia per l’ordine pubblico: proprio al fine di porre in<br />

essere una significativa opera di smantellamento di tali strutture eversive per l’apparato<br />

statuale, il contributo di chi all’interno di esse abbia in passato rivestito un ruolo di maggior<br />

spessore criminale, a causa delle relazioni instaurate con gli altri coassociati ed al livello<br />

delle conoscenze raggiunte, può piu’ utilmente consentire di ricostruire in modo organico e<br />

completo le piu’ segrete e micidiali dinamiche interne a tali organizzazioni criminali.<br />

Deve, altresì, prendersi atto che l’istituzionalizzazione dell’interesse del collaborante<br />

a fruire di quelle misure di protezione, assistenza per sè e per i propri familiari, possibilità di<br />

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