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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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interrogatorio in data 5/12/1984, egli non aveva informato nè il magistrato che procedeva<br />

alle indagini sui cugini Salvo nè il suo diretto superiore Prefetto De Francesco.<br />

Appare del tutto incredibile la circostanza addotta dall’imputato secondo cui,<br />

nell’Ottobre 1983, alla data di quel colloquio, che ha tentato di far apparire come un fatto<br />

assolutamente ordinario, egli non fosse a conoscenza nè delle indagini in corso sui Salvo da<br />

parte dell’Ufficio Istruzione di Palermo, che già dal Luglio precedente aveva emesso a<br />

carico dei predetti una comunicazione giudiziaria, nè delle indagini condotte sia dai C.C.<br />

che dalla P.S. sugli stessi, confluite nel rapporto giudiziario inoltrato nell’Agosto del 1983,<br />

nel quale entrambi i cugini erano indicati quali possibili mandanti della strage Chinnici.<br />

Tale mancata conoscenza di dati di estrema importanza nell’ambito delle<br />

acquisizioni effettuate sia dalla Magistratura che dalla Polizia Giudiziaria nello specifico<br />

settore della lotta alla mafia a Palermo è del tutto antitetica con la natura dell’incarico<br />

ricoperto dall’imputato di Capo di Gabinetto dell’ufficio preposto in Sicilia alla lotta contro<br />

la criminalità organizzata e peraltro contraddice quanto lo stesso imputato ha avuto modo di<br />

affermare in altra parte delle sue dichiarazioni.<br />

Ed infatti all’udienza del 25/11/1994 ha precisato di essere sempre stato il punto di<br />

riferimento di tutte le notizie riguardanti indagini di mafia ed in particolare l’interlocutore<br />

esclusivo e privilegiato dei funzionari della P.S. D’Antone e De Luca, addirittura<br />

affermando che, in epoca successiva al suo colloquio con Nino Salvo, aveva appreso del<br />

mandato di cattura emesso a carico di entrambi i cugini ancor prima che il provvedimento<br />

fosse eseguito (“Io ho saputo che dovevano essere arrestati i Salvo...ricordo che dovevano<br />

essere arrestati perchè mi fu detto, perchè a mia volta io lo riferissi all’Alto Commissario,<br />

perchè a me le cose venivano dette da chiunque e non parlo soltanto da parte di funzionari<br />

di Polizia, ufficiali dei Carabinieri o della Finanza, ma parlo di tante persone e tante<br />

persone...mi fu detto dagli organi di Polizia, dalla Questura o da De Luca o da D’Antone,<br />

nel periodo in cui io sono stato all’Alto Commissario a livello di Polizia io avevo contatti<br />

prevalentemente, frequentemente con il Questore Mendolia nel primo periodo, il Questore<br />

Montesanti nel secondo periodo, dalla fine del 1983 in poi con il dott. De Luca, con il dott.<br />

D’Antone: questi erano i quattro funzionari con cui io avevo prevalentemente rapporti...il<br />

dott. De Luca ed il dott. D’Antone non avevano rapporti diretti con il Prefetto de Francesco<br />

ma avevano rapporti tramite me” cfr. ff. 85 e ss. ud. 25/11/1994) .<br />

Appare ben strano, quindi, che proprio il dott. De Luca firmatario del rapporto<br />

inoltrato all’A.G. sulla strage Chinnici non lo avesse informato di un fatto così eclatante<br />

come quello concernente l’indicazione dei cugini Salvo quali possibili mandanti di quel<br />

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