PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

prima, il Mannoia aveva acquistato insieme al Vernengo ed al De Simone e che aveva
nascosto nell’ abitazione.
Nell’occasione unitamente ai gioielli i militari operanti avevano sequestrato anche un
orologio marca “ROLEX” che però non faceva parte del materiale di provenienza illecita in
quanto il Mannoia lo aveva regolarmente acquistato presso un concessionario autorizzato
alla vendita (tale “Matranga”). Successivamente il Mannoia aveva informato il Bontate
dell’accaduto e questi gli aveva detto che si sarebbe interessato della vicenda direttamente
con il dott. Speranza; contemporaneamente il Mannoia ed il Vernengo avevano incaricato
l’avv.to Castorina di seguire la vicenda. Il Bontate, poco tempo dopo, aveva avvisato il
Mannoia che, essendosi verificata in quei giorni una rapina ai danni del concessionario da
cui proveniva l’orologio “ROLEX” in sequestro, correva il rischio di essere ritenuto
responsabile di quella rapina. Però, dopo qualche giorno dall’avvenuta perquisizione il
Mannoia aveva ritrovato in casa la ricevuta di acquisto dell’orologio che ne attestava la
legittima provenienza. Il Bontate gli aveva, quindi, suggerito, per fare apparire piu’ genuino
il ritrovamento del documento, di riporre la ricevuta di acquisto dell’orologio dentro un
cassetto di un mobile dell’ingresso della sua casa, dove di lì a poco sarebbe stata trovata da
alcuni agenti di Polizia che sarebbero stati inviati appositamente con il pretesto di eseguire
una seconda perquisizione.
I fatti successivamente si erano verificati proprio come Bontate gli aveva detto: gli
agenti di P.S. erano tornati e la ricevuta di acquisto dell’orologio era stata, effettivamente,
scoperta come se si fosse trattato di un ritrovamento casuale. Alla fine anche i gioielli erano
stati restituiti al Mannoia, nonostante la loro provenienza certamente illecita perchè in quella
occasione i vari rappresentanti di gioielli e gioielleri che in quel periodo avevano subito
furti, chiamati in Questura al fine di effettuare i riconoscimenti, non ne avevano effettuato
alcuno essendo stati intimiditi.
Il dott. Speranza per il suo interessamento aveva chiesto in regalo, attraverso l’avv.to
Castorina, un anello con brillanti per la moglie da acquistare appositamente in un negozio in
fondo alla via Roma.
In ordine al dott. Purpi il collaborante ha riferito che, sin da quando egli era stato
affiliato a “Cosa Nostra”, aveva sentito parlare del predetto funzionario di Polizia come di
una persona nella piena disponibilità dell’intera “famiglia” ed in particolare di Bontate, del
Citarda, dell’Albanese e soprattutto di Girolamo Teresi il quale, diversi anni prima, gli
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