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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dichiarato che la moglie del Tognoli (a sua volta cugina di Philip Matassa altro soggetto che<br />

è risultato coinvolto nell’indagine della “Pizza Connection”) aveva un fratello di nome<br />

Francesco, che aveva sposato una sorella della moglie dello stesso Di Paola; ha dichiarato di<br />

avere intrattenuto rapporti di amicizia con il Tognoli e di avere partecipato anche alle sue<br />

nozze ed al sontuoso ricevimento con numeroissimi invitati che si era tenuto a Riva sul<br />

Garda ma ha negato di avere saputo che a tale nozze fosse stato presente Greco Leonardo,<br />

per lui all’epoca soggetto totalmente sconosciuto attesocchè svolgeva le funzioni di<br />

Commissario di Polizia a Padova; aveva appreso casualmente, dopo il suo trasferimento<br />

presso la Questura di Palermo dallo stesso Tognoli (per via di alcune regalie di dolci che il<br />

Greco faceva al Tognoli) che Leonardo Greco era stato suo testimone di nozze ed era anche<br />

un suo ottimo cliente perchè acquistava grosse partite di acciaio in denaro contante; ha<br />

dichiarato che, in quel periodo, pur non avendo avuto particolari ragioni di nutrire motivi di<br />

sospetto nei confronti del predetto Greco, anche perchè svolgeva all’interno della Questura<br />

di Palermo attività non operativa ma semplicemente burocratica, aveva avuto modo di<br />

capire che quel nome apparteneva ad una famiglia di mafia e pertanto aveva manifestato<br />

all’amico la propria meraviglia per quella frequentazione, ma ha negato di avere mai detto<br />

all’amico che il Greco fosse compromesso in fatti gravi o che lo avesse ammonito dal<br />

frequentarlo; ha dichiarato che l’ultima volta che aveva avuto occasione di vedere Oliviero<br />

Tognoli era stato nell’Ottobre-Novembre 1983 durante una cena tra amici a Cefalu’ e che da<br />

quella volta aveva avuto occasione di risentirlo telefonicamente una sola volta nel Gennaio<br />

del 1984; ha categoricamente escluso di essere stato a conoscenza di indagini a suo carico<br />

prima della pubblicazione della notizia sulla stampa del suo coinvolgimento in una vasta<br />

operazione di riciclaggio ed anzi ha precisato che la pubblicazione di quella notizia lo aveva<br />

molto meravigliato ed amareggiato: per quanto a sua conoscenza Oliviero Tognoli,<br />

appartenendo ad una famiglia di industriali di agiatissime condizioni economiche, era una<br />

persona apparentemente rispettabile e per ciò mai avrebbe sospettato che avesse avuto alcun<br />

bisogno di sconfinare nell’illecito, per tale motivo quando aveva appreso del suo<br />

coinvolgimento in quei traffici aveva vissuto la notizia come il tradimento di una amicizia<br />

contratta sui banchi di scuola (cfr. ff. 67 e ss. ud. 25/10/1994).<br />

Il teste Di Paola, che ha dimostrato di rendere ampie e leali spiegazioni in ordine al<br />

suo rapporto di amicizia con Oliviero Tognoli contratto in età giovanile, ha smentito<br />

categoricamente il Tognoli laddove il predetto ha tentato di far credere di avere ricevuto da<br />

tale suo amico avvertimenti, sia pur generici, riguardanti le indagini eseguite dalla Polizia di<br />

Palermo a carico suo e di Leonardo Greco: ed infatti il Tognoli nell’interrogatorio del<br />

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