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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Successivamente, tra il mese di Marzo ed Aprile del 1992, il teste aveva stabilito<br />

contatti con i familiari di Mutolo che si recavano ai colloqui con lo stesso, sempre al fine di<br />

comunicare, sia pure indirettamente al predetto, senza esporlo ad inutili rischi, che<br />

l’interesse a stabilire un contatto diretto con lui era attivo e che da parte della D.I.A. vi era<br />

l’intenzione di verificare al piu’ presto la sua reale volontà (cfr. ff. 4-23 e 24 ud. cit).<br />

L’occasione dell’incontro diretto con Mutolo si era presentata il 16/5/1992, quando<br />

era stato tradotto a Livorno per la celebrazione di altro procedimento a suo carico per<br />

traffico di stupefacenti; in tale circostanza lo stesso col. Di Petrillo, insieme al dott. De<br />

Gennaro ed al vice-questore Gratteri, frattanto incaricato di collaborare con il col. Di<br />

Petrillo, avevano avuto un breve colloquio in una stanza appartata all’interno del carcere di<br />

Livorno con il Mutolo, che, per la prima volta, aveva manifestato in modo deciso la propria<br />

intenzione di collaborare con la Giustizia (cfr. ff. 5 e 10 ud. cit.).<br />

Mutolo, però, nonostante tale chiara manifestazione di volontà, aveva dichiarato di<br />

volere rinviare un colloquio piu’ approfondito ad altra occasione, che poteva farsi coincidere<br />

con il suo imminente trasferimento presso l’Ospedale Civile di “Careggi” a Firenze e,<br />

poichè, non intendeva collaborare con magistrati siciliani, a causa delle remore già espresse<br />

in precedenza, era stato concordato un colloquio con il Procuratore Vigna di Firenze, al<br />

quale Mutolo aveva detto di potere riferire in merito a taluni traffici mafiosi svolti in<br />

Toscana (cfr. ff. 5-6-11-21-26 ud. cit.).<br />

Il 22 Giugno, Mutolo, su richiesta dei sanitari del carcere di Spoleto, dove frattanto<br />

era stato ritradotto, e su disposizione del Dipartimento dell’Aministrazione Penitenziaria,<br />

era stato effettivamente ricoverato presso l’Ospedale Civile di Firenze e poco dopo, in<br />

quella sede, si era verificato il concordato colloquio con il Procuratore Vigna, il quale aveva<br />

avuto modo di verificare la reale volontà di Mutolo a collaborare.<br />

Il successivo 27 Giugno, Mutolo era stato trasferito, in stato di detenzione, presso<br />

una struttura extra-carceraria in attesa dell’approvazione dello speciale programma di<br />

protezione (cfr. deposizione Di Petrillo ff. 6-20-25 e 26 ud. cit. nonchè concorde<br />

deposizione sul punto resa dal cap. Bruno all’ud. del 18/10/1994 f. 50).<br />

A seguito della trasmissione ufficiale, da parte del dott. Vigna, alla Procura della<br />

<strong>Repubblica</strong> di Palermo del primo verbale di interrogatorio reso da Gaspare Mutolo, il 1°<br />

Luglio del 1992, si era realizzato il primo contatto tra Mutolo e l’A.G. di Palermo,<br />

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