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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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effettuata in casa Inzerillo, essendogli stata imposta tale relazione dal dott. Impallomeni (cfr.<br />

ff. 226 e ss. ud. cit.).<br />

Ha espressamente dichiarato di non avere esatto ricordo della collocazione<br />

cronologica dell’episodio, genericamente ricondotto agli anni ‘80 assumendo che il dott.<br />

Gentile non gli aveva precisato quanto tempo era intercorso rispetto alla presentazione della<br />

relazione, ma ha sostenuto di avere avuto “ la sensazione” che l’avesse scritta uno o due<br />

giorni prima, non di piu’ (cfr. ff. 226- 242 e 243 ud. cit.).<br />

Richiesto di specificare se il dott. Gentile gli avesse espressamente detto di essere<br />

stato costretto dal dott. Impallomeni o anche da altri a scrivere la relazione, ha testualmente<br />

risposto: “ va bene andiamo a sottilizzare...io penso...a distanza di tempo non è che posso<br />

essere preciso”; richiamato il teste in ordine alla necessità di attenersi a fatti, il P.M. gli ha<br />

rivolto la seguente domanda: “ il dott. Gentile le disse che Impallomeni glielo aveva<br />

imposto, le disse che era stato solo il dott. Impallomeni? risposta del teste: “No, mi sembra<br />

di no. (cfr. ff. 243 e ss.ud. cit.).<br />

Il teste ha proseguito nella propria deposizione sostenendo che il dott. Gentile gli<br />

aveva confidato di avere scritto nella relazione che il dott. Contrada lo aveva minacciato<br />

affinchè non facesse perquisizioni nei confronti dei mafiosi (circostanza che, come fatto<br />

rilevare dal Presidente al teste, non emerge dal tenore letterale della relazione in atti); ha<br />

dichiarato che il dott. Gentile non gli aveva esplicitato neppure i motivi di quella costrizione<br />

subita (cfr. ff. 245 e ss.- 251 e ss ud. cit.).<br />

Ha sostenuto di non avere mai confidato ad alcuno l’episodio del colloquio avuto<br />

con il dott. Gentile ed ha aggiunto di essere stato promotore, dopo l’arresto del dott.<br />

Contrada, di un’iniziativa tra gli ex colleghi della Questura di Palermo finalizzata alla<br />

presentazione al Questore (e non all’A.G. procedente pur essendo egli già in pensione da<br />

oltre un anno) di una relazione nella quale si rassegnavano circostanze ritenute utili ai fini<br />

della difesa del dott. Contrada (cfr. ff. 246 e ss. ud. cit.).<br />

A seguito delle dichiarazioni rese dal teste Catalano il Tribunale, con ordinanza in<br />

data 19/5/1995, ha disposto procedersi al confronto tra i testi Catalano e Gentile, eseguito<br />

all’udienza del 26/5/1995.<br />

Nel corso del confronto, dopo che il Presidente ha richiamato ai testi il contenuto<br />

delle proprie precedenti dichiarazioni, rese rispettivamente in data 20/5/1994 e 20/1/1995, il<br />

dott. Gentile ha confermato quanto affermato in precedenza escludendo categoricamente<br />

l’episodio della confidenza riferito dal m.llo Catalano; ha spiegato che, il m.llo Catalano non<br />

era mai stato addetto alla sezione da lui diretta e che, tenuto conto anche delle differenze<br />

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