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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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sequestrato nel corso della predetta perquisizione- copia del rapporto giudiziario redatto, in<br />

data 22/4/1988, dalla Squadra Mobile di Palermo sull’omicidio Insalaco, a firma del<br />

dirigente dott. A. Nicchi, nel quale si dà atto che la stesura era stata curata dal Commissario<br />

Capo dott. Saverio Montalbano e dal dott. Biagio Agnello - documenti acquisiti all’ud. del<br />

10/6/1994).<br />

Nella pagina n° 28 del rapporto giudiziario sull’omicidio Insalaco, inoltrato<br />

all’A.G., con riferimento al contenuto del manoscritto-memoriale rinvenuto nell’abitazione<br />

dell’ucciso, si legge: “ Egli cerca il colloquio con l’allora Alto Commissario Prefetto De<br />

Francesco, senza riuscirvi. Parla, pertanto, con il dott. Contrada (allora Capo di Gabinetto<br />

dell’Alto Commissario) manifestandogli le sue preoccupazioni, confidandogli cose che<br />

scaturivano dalla sua sfiducia nelle Forze dello Stato, spiegando che riteneva molti<br />

personaggi, peraltro tutti collegati al conte Cassina tramite l’Ordine del santo Sepolcro,<br />

contro di lui . Il dott. Contrada escluse”. A questo punto la versione originale del rapporto<br />

redatto dal dott. Montalbano continuava con la frase, riportata dall’Insalaco nel suo<br />

memoriale, successivamente cancellata dal dott. Nicchi: “ Poi, dopo poco tempo, apprendo<br />

che anche lui viene insignito dell’Ordine”.<br />

Il rapporto continua con positive valutazioni sulla generale attendibilità del<br />

memoriale Insalaco (“ dal contenuto del c.d. memoriale è possibile evincere una forma di<br />

testimonianza da parte chi scriveva, forse anche a futura memoria, tuttavia espressa su<br />

fatti, circostanze ed uomini, rappresentati con verosimile aderenza alla realtà”), conclude,<br />

nella parte relativa all’individuazione delle possibili causali del delitto, con la frase: “ L’ex<br />

sindaco ucciso costituiva, in ogni caso,un serio pericolo per quel sistema di potere che ha<br />

retto le sorti di questo Centro e che, a tutt’oggi, non vuole lasciarsi sfuggire di mano il<br />

controllo del potere acquisito”; nella versione originale della bozza-Montalbano il predetto<br />

sistema di potere era connotato dall’aggettivazione “ politico-mafioso” cancellata nella<br />

versione del rapporto inoltrata ufficialmente (cfr. ff. 28 e 31 rispettivamente delle due<br />

versioni del rapporto giudiziario in oggetto acquisite in atti).<br />

Il teste Emanuele De Francesco ha confermato che l’Insalaco aveva richiesto di<br />

avere un incontro con lui e che egli aveva delegato il dott. Contrada che gli aveva<br />

comunicato sulla base di appunti scritti l’esito dell’incontro (cfr. ff. 81 e ss. ud. 31/5/1994-<br />

anche l’imputato ha ammesso il predetto incontro cfr. ff. 59 e ss. ud. 20/12/1994).<br />

Le circostanze relative all’iscrizione del dott. Contrada al Santo Sepolcro ed al suo<br />

personale collegamento con il conte Arturo Cassina sono risultate acclarate nell’ambito del<br />

predetto dibattimento, come si è già avuto modo di esporre in altra parte della presente<br />

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