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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Trapani ed è significativo che quindici dei personaggi mafiosi, indicati dallo Scavuzzo come<br />

particolarmente pericolosi, si siano resi latitanti (cfr. ff. 49 e ss. ud. cit.). Tra questi Calogero<br />

Musso, resosi latitante all’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’A.G. di Palermo per<br />

associazione mafiosa (cfr. nota in data 12/8/1994, acquisita all’udienza del 9/9/1994,<br />

trasmessa dalla sez. di P.G. dei C.C. presso il Tribunale di Palermo- successivamente<br />

costituitosi è stato escusso ai sensi degli artt. 195 e 210 c.p.p., all’udienza del 31/7/1995),<br />

coniugato con la figlia di un noto mafioso di Salemi, già pregiudicato per contrabbando di<br />

tabacchi lavorati esteri, è stato oggetto di osservazione da parte degli inquirenti in quanto ha<br />

intrattenuto rapporti con numerosi mafiosi della zona di Vita, Salemi e Mazara Del Vallo<br />

(cfr. dep. Dell’Anna cit.).<br />

Salvatore Tamburello, pregiudicato per contrabbando, pascolo abusivo e già tratto in<br />

arresto nel 1988 per associazione mafiosa, è stato recentemente colpito da provvedimento<br />

restrittivo in esito alle dichiarazioni rese dallo Scavuzzo e da altri collaboratori di giustizia<br />

(citato all’udienza del 7/9/1994, ai sensi degli artt. 195 e 210 c.p.p., si è avvalso della facoltà<br />

di non rispondere- all’udienza del 23/9/1994 è stato acquisito il p.v. di interrogatorio dallo<br />

stesso reso al G.I.P. di Palermo il 28/3/1994, nel corso del quale gli è stato contestato il<br />

contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti il<br />

24/3/1994).<br />

Luca Burzotta, altro soggetto indicato come presente alla cerimonia di formale<br />

affiliazione del collaborante, è stato tratto in arresto per associazione mafiosa, nel 1988,<br />

unitamente al fratello Diego, Salvatore Tamburello e a tale Bastone, altro personaggio di<br />

rilievo della famiglia mafiosa di Mazara Del Vallo, e ad altri soggetti denunciati all’A.G. in<br />

relazione ad un’attività di import-export di carni che fungeva da copertura ad attività illecite<br />

dell’organizzazione mafiosa nella zona di Mazara Del Vallo (cfr. dep. Dell’Anna cit.).<br />

Messina Denaro Francesco, già indicato dal pentito Calderone come<br />

“rappresentante” della provincia di Trapani è stato indicato anche nell’ambito del<br />

procedimento acquisito in atti, contro Alfano ed altri già citato, come capo della “famiglia”<br />

di Castelvetrano; attualmente è latitante in relazione a due ordinanze di custodia cautelare<br />

emesse dall’A.G. di Marsala e di Palermo per associazione mafiosa (cfr. f. 41 dep.<br />

Dell’Anna cit.).<br />

Mazara Pietro, tratto in arresto unitamente allo Scavuzzo nel 1988, si era reso<br />

latitante al regime degli arresti domiciliari concessigli dall’A.G.; nel 1991 la moglie ne ha<br />

denunciato la scomparsa ingenerando il convincimento negli inquirenti di una sua possibile<br />

soppressione con il metodo della “lupara bianca”; pochi giorni prima della sua scomparsa è<br />

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