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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Sempre con riferimento alle notizie fatte avere dal dott. Contrada, il Marchese ha<br />

dichiarato che: nell'Ottobre del 1981, mentre il padre si trovava in stato di latitanza in una<br />

casa, sita in una palazzina all'inizio del paese di Villabate, lo zio Filippo gli aveva detto di<br />

farlo spostare da quell'alloggio perchè il dott. Contrada aveva fatto sapere che nella zona di<br />

Villabate sarebbero state eseguite perquisizioni domiciliari (" mio zio mi disse: di fare<br />

spostare a mio padre, perchè aveva fatto sapere il dott. Contrada, che dovevano fare delle<br />

perquisizioni ddoco, a Villabate " v. f. 30 trascr. cit.).<br />

Il Marchese aveva, quindi, fatto trasferire il padre, per un periodo di circa una<br />

settimana, nell'abitazione di alcuni parenti a Cefalà Diana; successivamente erano ritornati<br />

insieme nella casa di Villabate, dove nel frattempo era rimasto il resto della famiglia e dove,<br />

comunque, non erano state eseguite perquisizioni (cfr. ff. 29- 30- 31 e 34 trascr. cit.).<br />

In occasione dell'ultimo episodio riferito, il Marchese ha dichiarato che lo zio<br />

Filippo, all'epoca latitante come il padre, lo aveva informato della necessità di spostarsi, per<br />

precauzione, dalla casa dei Bagnasco in via Fichidindia (dove tutti e tre in quel periodo<br />

alloggiavano temporaneamente) perchè il dott. Contrada aveva fatto sapere, sempre tramite<br />

Greco Michele ed il " senatore", che era pervenuta in Questura una telefonata anonima con<br />

la quale si indicavano Filippo Marchese, "Pinuzzu" Calamia e Carmelo Zanca autori<br />

dell'omicidio in pregiudizio di Tagliavia Gioacchino detto " Ginetto" (" mio zio mi disse che<br />

ci dovevamo spostare, perchè dice che c'è stata una telefonata anonima, che indiziava su<br />

questo omicidio di Ginetto Tagliavia a Filippo Marchese, Pinuzzu Calamia e Carmelo<br />

Zanca... ci siamo spostati sempre con notizia, dice che questa notizia gliel'aveva data il<br />

dott. Contrada" cfr. f. 32 trascr. cit).<br />

Il collaborante ha confessato la propria diretta partecipazione, unitamente ad altri<br />

soggetti, a tale omicidio e lo ha collocato cronologicamente verso la fine (Ottobre-<br />

Novembre) del 1981 (cfr. ff 32 e 68 trascr. cit). Ritenuta affidabile la notizia fatta pervenire<br />

dal dott. Contrada, sia lui che il padre si erano trasferiti in un villino a Casteldaccia del<br />

cognato di Filippo Marchese, Gregorio Marchese (cfr. ff. da 31 a 35 trascr. cit).<br />

Avevano appreso, successivamente, facendo la spola tra Casteldaccia e Palermo,<br />

dove avevano continuato a trattare con altri appartenenti alla "famiglia" i propri affari, che<br />

alcune perquisizioni erano state effettivamente eseguite dalle forze dell'Ordine e per quanto<br />

riguardava la propria famiglia, soltanto nell'abitazione dello zio Marchese Filippo di<br />

Palermo, in via Sperone n° 7 (cfr. ff. 33 e 70 tras cr. cit).<br />

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