PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Verifica dell’attendibilità estrinseca delle dichiarazioni rese dal collaboratore di
giustizia Rosario Spatola.
Il contributo probatorio dello Spatola nell’ambito dell’odierno procedimento appare
rilevante, non soltanto perchè offerto da collaboratore di giustizia già ritenuto ampiamente
attendibile con sentenze passate in giudicato ma perchè si tratta di soggetto di cui l’odierno
imputato non ha mai avuto occasione di occuparsi nel corso della sua carriera. Proveniente
da un settore criminale territorialmente diverso da quello palermitano, in virtu’ dei
particolari rapporti instaurati con autorevoli esponenti della criminalità trapanese inseriti in
ampi contesti delinquenziali, ha potuto riferire in ordine al ruolo svolto dall’odierno
imputato, per conto di “Cosa Nostra”, sia nell’ambito territoriale interessato (provincia di
Trapani), che in quello temporale che si dispiega fino agli anni 1983-1985.
La specifica rilevanza delle sue dichiarazioni risiede nel fatto che egli ha riferito
notizie aventi duplice natura, in quanto derivanti da conoscenze miste, in parte “de relato”
ed in parte fondate su esperienze dirette, e tra queste di particolare importanza è certamente
quella dell’incontro all’interno del ristorante “Delfino”, tra l’odierno imputato e Rosario
Riccobono al quale ha assistito personalmente.
In ordine a tale episodio deve dirsi che il ristorante indicato dallo Spatola è sito a
Sferracavallo, una località di mare compresa nel territorio del “mandamento” già capeggiato
dal Riccobono, e che in alcune relazioni di servizio del 1981, già citate, concernenti le
ricerche di Polizia di Rosario Riccobono, risulta indicata come una delle zone frequentate
dal predetto latitante mafioso (cfr. relazioni in data 21/9/1981- 23/9/1981-24/9/1981-
9/10/1981-26/10/1981- acquisite all’udienza del 16/12/1994).
A ciò si aggiunga che il collaborante Gaspare Mutolo ha dichiarato di avere
constatato, per esperienza diretta, che nel 1981 Riccobono trascorreva tranquillamente la
propria latitanza nella zona compresa tra Mondello-Pallavicino-Partanna e Sferracavallo,
dove nel lungomare denominato “Barcarello” aveva anche un “villino” (cfr. ff. 56 e ss. ud.
7/6/1994).
A proposito di tale abitazione Mutolo ha dichiarato che nel giardino annesso ad essa
Riccobono era solito tenere una “roulotte” dove offriva, talvolta, alloggio ad alcuni latitanti
ed al fine di individuarla ha riferito che in quel luogo, era stato arrestato tale Bruno, indicato
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