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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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ilevarsi che la sig. Iacovoni <strong>La</strong>ura ha riferito che dopo l’omicidio del dott. Montana il<br />

marito, che in passato era stato contrario ad ogni ipotesi di un suo trasferimento da Palermo,<br />

dietro le pressanti insistenze della moglie, aveva deciso di dare il suo consenso ad un<br />

trasferimento dalla Sicilia rendendosi conto dei gravi rischi che correva; un giorno era<br />

tornato a casa comunicandole che, forse, c’era la possibilità di un suo trasferimento in<br />

Liguria per dirigere la Criminalpol; la teste ha poi ricordato che il marito il giorno prima di<br />

essere ucciso aveva telefonato al dott. De Sena, che si trovava a Palermo presso l’hotel<br />

“Villa Igea” per chiedere notizie in merito al suo trasferimento; l’esito del colloquio<br />

telefonico, cui la sig.ra Iacovoni aveva assistito personalmente, era stato negativo in quanto<br />

gli era stato detto che non aveva il grado per dirigere una Criminalpol (“ io gli chiesi ma da<br />

chi dipende questo, chi ti può aiutare? e fu lui stesso a dirmi che il dott. De Sena si trovava<br />

all’hotel Villa Igea in quei giorni, ed io stessa feci il numero di Villa Igea, assistetti al<br />

colloquio, non ho sentito che mio marito parlasse con il dott. Contrada ma con il dott. De<br />

Sena e comunque il colloquio ebbe esito negativo perchè gli fu detto che non aveva il grado<br />

per dirigere una Criminalpol” cfr. ff. 30 e ss. ud. 20/5/1994).<br />

Il teste Luigi De Sena, per sua stessa ammissione legato all’imputato da rapporti di<br />

natura personale oltrecchè professionale (cfr. f. 28 ud. 17/1/1995), ha dichiarato che nel<br />

1985 aveva da poco assunto l’incarico della direzione dell’Unità Centrale Informativa del<br />

S.I.S.D.E.; ha ricordato di essere stato inviato a Palermo su disposizione del direttore del<br />

servizio dell’epoca, Prefetto Parisi, per curare, dal punto di vista informativo, le gravi<br />

vicende già verificatesi a Palermo e precisamente l’omicidio del dott. Montana ed il<br />

successivo omicidio del Marino presso gli uffici della locale Questura; aveva preso subito<br />

contatto con il dott. Contrada, punto di riferimento per il Servizio di tutte le attività<br />

investigative anti-mafia, ed avevano concordato sulla necessità di un immediato<br />

trasferimento da Palermo del dott. Cassarà che era subito apparso il soggetto piu’ esposto;<br />

ha affermato che in verità, già in passato si erano prospettate preoccupazioni nei confronti<br />

del dott. Cassarà per la sua attività di contrasto alla criminalità organizzata svolta a Palermo,<br />

ma solo dopo l’omicidio del Montana ed ancor piu’ dopo l’omicidio Marino era stata presa<br />

“in seria considerazione la necessità di un suo trasferimento”; il teste ha confermato che il<br />

dott. Cassarà aveva già manifestato il proprio consenso in ordine al suo trasferimento in<br />

Liguria e sul punto ha affermato: “ questa proposta venne fatta da me e dal dott. Contrada<br />

all’allora capo della Criminalpol che era allora il Prefetto Pollio, fu molto insistente di un<br />

immediato trasferimento, le parlo di sette, otto giorni prima che il dott. Cassarà venisse<br />

ucciso e fu preso in seria considerazione, poi per la verità rimanemmo perplessi sui tempi<br />

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