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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dell’involuzione delle fortune del Riccobono, all’interno di “Cosa Nostra”, a seguito delle<br />

tortuose vicende della “guerra di mafia” degli anni ‘80, descrivendone l’originario<br />

avvicinamento alle posizioni “moderate” di Stefano Bontate ed il suo successivo passaggio<br />

all’alleanza con il gruppo piu’ spietato e sanguinario dei “Corleonesi”, in favore del quale,<br />

dopo alcune titubanze, egli si schierò nel corso della guerra di mafia che prese l’avvio<br />

proprio con l’omicidio di Stefano Bontate e dei suoi piu’ fidati alleati.<br />

Sintomi del declino definitivo del Riccobono all’interno di “Cosa Nostra”, sono stati<br />

ritenuti il duplice omicidio in danno di Domenico Cannella e Giovanni Filiano, avvenuto il<br />

30 Novembre del 1982 all’interno del bar Singapore, luogo abituale di incontro dei<br />

componenti della famiglia mafiosa del Riccobono, nonchè l’omicidio, avvenuto il 1°<br />

Dicembre del 1982, di Ernesto Battaglia, suocero di Salvatore Micalizzi, fratello di Michele,<br />

genero del Riccobono.<br />

Condannato in primo grado al massimo della pena detentiva, oltre alla pena<br />

pecuniaria, in relazione ai reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione<br />

finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, e di concorso in numerosi omicidi, nel corso<br />

del giudizio di appello, la sua posizione è stata stralciata essendo emersi seri dubbi sulla sua<br />

esistenza in vita, confortati dalle dichiarazioni rese da Francesco Marino Mannoia, frattanto<br />

determinatosi a collaborare con la giustizia, il quale ha riferito in ordine alla soppressione<br />

dello stesso con il metodo della “lupara bianca”.<br />

I numerosissimi precedenti giudiziari e di Polizia a suo carico, desumibili dalla<br />

documentazione acquisita nell’ambito dell’odierno procedimento, hanno consentito di<br />

accertare che il Riccobono, già proposto fin dal 1962 per l’applicazione di misura di<br />

prevenzione, è stato in seguito, piu’ volte, sottoposto a procedimenti per tale tipo di misura.<br />

In particolare, il 25 Ottobre del 1972, finita di espiare la misura di prevenzione del<br />

soggiorno obbligato inflittagli dal Tribunale di Palermo, aggravata dalla locale Corte<br />

d’Appello in data 6/5/1968, il Riccobono si allontanò dalla sede di soggiorno dell’Asinara,<br />

asseritamente alla volta di Casandrino (prov. Napoli), dove il prevenuto all’epoca aveva<br />

fissato la propria residenza anagrafica, e da quel momento si rese irreperibile fino alla data<br />

della sua presumibile morte, risalente ai primi di Dicembre del 1982, quando scomparve,<br />

contestualmente ad altri “uomini d’onore” a lui particolarmente vicini, tra cui <strong>La</strong>uricella<br />

Salvatore e <strong>La</strong>uricella Giuseppe, rispettivamente genero e consuocero dello stesso (cfr.ff. 14<br />

e ss. scheda biografica relativa al Riccobono, redatta dal I° Reparto Operativo Speciale dei<br />

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