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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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verbalizzazione o meno, mentre il dott. Misiani si è detto certo che nella riunione in cui<br />

aveva contestato al dott. Falcone il contenuto dell’asserito verbale in suo possesso il dott.Di<br />

Maggio era stato certamente presente; il dott. Di Maggio ha affermato di avere compreso<br />

che fosse stato il dott. Falcone a desumere da un “identikit” reso dal Tognoli in sede di<br />

interrogatorio che quell’identikit corrispondeva al dott. Contrada, mentre ciò contrasta con<br />

quanto emerso dalla puntuale ricostruzione della vicenda attraverso l’acquisizione del<br />

verbale del Maggio 1989 e delle deposizioni dei testimoni diretti in ordine alle dichiarazioni<br />

rese dal Tognoli in Svizzera; il dott. Di Maggio ha negato di avere seguito in prima persona<br />

gli approfondimenti investigativi sulla possibile identificazione del soggetto indicato dal<br />

Tognoli in altro ex poliziotto mentre il maggiore Adinolfi gli ha attribuito un ruolo direttivo<br />

nella conduzione delle predette indagini; il dott. Di Maggio ha riferito di avere appreso dal<br />

dott. De Luca circostanze che il predetto teste non ha riferito all’odierno dibattimento ed ha<br />

lasciato chiaramente intendere che quelle indagini fatte dal dott. De Luca esulavano da uno<br />

specifico incarico conferito ufficialmente dall’Ufficio; in un contesto complessivo di scarsa<br />

chiarezza di ricordi ha fatto riferimento a quella stessa versione del sorriso interpretato dal<br />

dott. Falcone come risposta affermativa alla sua domanda che il teste Misiani ha ammesso<br />

che era stata il frutto di suggestioni giornalistiche e che il dott. Sica ha assolutamente<br />

escluso.<br />

Altro teste, il col. dei C.C. Mario Mori, in un contesto di ricordi altrettanto imprecisi<br />

, ha fatto riferimento alla versione del “sorriso”.<br />

Escusso all’udienza del 25/10/1994 ha dichiarato di avere avuto due occasioni di<br />

colloquio con il dott. Falcone in ordine alla vicenda Tognoli: una prima che non è stato in<br />

grado di collocare cronologicamente con certezza (al dibattimento ha dichiarato in epoca<br />

prossima al fallito attentato- la difesa ha fatto rilevare che ai magistrati di Caltanissetta<br />

aveva riferito che presumibilmente si trattava di un’epoca precedente al fallito attentato-<br />

successivamente il teste ha dichiarato poco prima o poco dopo, forse due o tre mesi prima<br />

della rogatoria in Svizzera ed in ultimo ha precisato che poichè il colloquio aveva avuto ad<br />

oggetto i sospetti di Falcone sui presumibili autori di quell’attentato necessariamente doveva<br />

collocarsi in epoca successiva a tale fatto delittuoso- cfr. ff.116-124- 135-136 ud.<br />

25/171994); in tale prima occasione ha ricordato di essere stato da solo con il dott. Falcone<br />

mentre in un’occasione successiva ha ricordato che era stato presente anche il dott. Sica<br />

mentre si trovavano su un aereo in volo per una missione di lavoro in Spagna; nel corso<br />

della deposizione il P.M. ha fatto rilevare che nelle dichiarazioni rese ai magistrati di<br />

Caltanissetta il teste aveva diversamente collocato i due episodi sia con riferimento alla loro<br />

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