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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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contrasto che avesse potuto giustificare da parte sua accuse calunniose a carico del dott.<br />

Contrada ed anzi ha dichiarato di averlo informato, per correttezza di rapporti, dell'inoltro<br />

della relazione di servizio nei suoi confronti in ordine al colloquio avuto, pur non<br />

esplicitandogliene il preciso contenuto; ha affermato di non essersi affatto scusato con lui<br />

per avere redatto quella relazione che riteneva doverosa ed ha ribadito piu’ volte, con<br />

assoluta fermezza, alle reiterate domande rivoltegli sul punto dalla difesa, di non essere stato<br />

costretto da alcuno a redigere la relazione (cfr. ff. 71-73-90-91 ud. cit.) .<br />

<strong>La</strong> difesa dell’imputato, nel corso del proprio controesame, nel tentativo di incrinare<br />

l’attendibilità del teste, ha fatto riferimento ad un procedimento disciplinare nel quale il<br />

dott.Gentile è stato coinvolto nel 1985 e ad una vicenda relativa a tale Rosalia Trapani,<br />

donna dedita alla prostituzione: dalle risposte fornite dal teste, non smentite da risultanze di<br />

segno contrario, è emerso che il procedimento citato dalla difesa (peraltro verificatosi in<br />

epoca successiva ai fatti in oggetto) si era concluso con un’archiviazione, tanto che il dott.<br />

Gentile aveva proseguito normalmente la sua carriera ricoprendo attualmente l’incarico di<br />

dirigente del Commissariato Montemario di Roma e che la citata Rosalia Trapani era stata<br />

individuata quale donna frequentata proprio dall’Inzerillo Salvatore, tanto che lo stesso<br />

Gentile, nell’ambito delle indagini finalizzate alla cattura del predetto latitante, aveva<br />

inoltrato formale richiesta alla Procura della <strong>Repubblica</strong> di Palermo per procedere ad<br />

intercettazione telefonica a carico della Trapani (cfr. ff. 96 e ss. - 100 e ss.- 103- 111 ud.<br />

cit.).<br />

Il teste Marcello Immordino, escusso all’udienza del 24/6/1994, ha riferito di avere<br />

appreso, all’epoca dell’episodio relativo alla perquisizione Inzerillo, direttamente dal dott.<br />

Gentile, del quale era amico oltre che collega, che aveva subito un richiamo da parte del<br />

dott. Contrada: il dott. Gentile gli aveva detto di essere amareggiato per l’accaduto in quanto<br />

riteneva quel richiamo assolutamente ingiustificato in relazione ad un’attività pienamente<br />

legittima, tanto che aveva ritenuto necessario scrivere una relazione su tale fatto (cfr. ff. 55 e<br />

ss. ud. 24/6/1994).<br />

Il medesimo teste, già dirigente del Commissariato “Scalo Marittimo ed aereo” di<br />

Palermo, ha riferito altro episodio verificatosi nel periodo in cui era stato temporaneamente<br />

aggregato alla Squadra Mobile dal Questore Epifanio, subito dopo l’omicidio del dott.<br />

Giuliano; poichè aveva eseguito in prima persona, con l’ausilio degli uomini del<br />

Commissariato da lui diretto, l’operazione di Polizia che aveva condotto all’arresto di<br />

Marchese Antonino e Gioè Antonino ed alla conseguente scoperta del covo di via Pecori<br />

Geraldi, il Questore aveva ritenuto opportuno aggregarlo alla Squadra Mobile per il<br />

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