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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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ai fatti riferiti da Mutolo; è già stato evidenziato come le conoscenze in possesso del<br />

Mannoia su tale funzionario di Polizia, provenienti da fonti diverse, sono state suffragate da<br />

plurimi autonomi riscontri, anche di natura documentale; pertanto, su tali punti si rinvia alla<br />

parte della trattazione già svolta.<br />

In questa sede deve, invece, esaminarsi, l’attendibilità estrinseca del Mannoia con<br />

riferimento alle dichiarazioni rese sul dott. Speranza.<br />

Il Mannoia ha dichiarato di non avere mai conosciuto il dott. Speranza, ma di avere<br />

appreso dal Bontate che tale poliziotto era in ottimi rapporti con lui.<br />

L’occasione della rivelazione aveva avuto origine da un episodio delittuoso ai danni<br />

di tale Lo Piccolo, cui aveva partecipato lo stesso Mannoia, perchè il predetto giovane, che<br />

aveva un’officina di riparazione di gomme di auto, aveva osato commettere alcune rapine<br />

proprio ai danni della pompa di benzina gestita dal padre del collaborante. Nella circostanza<br />

la vittima designata era riuscita a sfuggire all’agguato mortale perchè all’interno dell’<br />

autovettura vi era un’altra persona che aveva risposto al fuoco degli aggressori;<br />

successivamente il Bontate aveva rivelato al collaborante che quella persona era un agente<br />

di Polizia dell’anti-rapina addetto alla squadra del dott. Speranza e che era stato proprio<br />

quest’ultimo a riferirlo al Bontate, che aveva aggiunto anche di essere “in ottimi rapporti”<br />

con il predetto funzionario (cfr. ff. f. 28 e ss. ud. cit.).<br />

Il Mannoia ha dichiarato di avere constatato personalmente l’esistenza di questi<br />

ottimi rapporti in relazione alla perquisizione domiciliare eseguita dalla Guardia di Finanza<br />

nell’ abitazione dei suoi genitori a Ciaculli cui era seguito il sequestro delle sigarette di<br />

contrabbando, dei gioielli di provenienza illecita e dell’orologio “Rolex” la cui legittima<br />

provenienza era stata dimostrata con l’espediente della doppia perquisizione eseguita dalla<br />

Polizia concordata tra Bontate ed il dott. Speranza (cfr. ff. 30 e 66 ud. cit.).<br />

Dalla documentazione acquisita è emerso che il 26 Agosto 1976 era stato commesso<br />

il tentato omicidio in danno di Lo Piccolo Rosario, saldatore meccanico, contro il quale<br />

erano stati esplosi vari colpi di arma da fuoco mentre questi si trovava, all’interno della<br />

propria autovettura A112, in compagnia dell’agente di P.S. Gennaro Solito, addetto alla<br />

sezione anti-rapine della Squadra Mobile di Palermo; il Lo Piccolo a seguito del<br />

procedimento penale avviato su diversi episodi delittuosi connessi al tentato omicidio ai suoi<br />

danni era stato a sua volta condannato ad una grave pena, divenuta esecutiva, per i reati di<br />

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