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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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3. III LE DICHIARAZIONI DI SALVATORE CANCEMI<br />

Cancemi Salvatore, nato a Palermo il 19/3/1942, ha dichiarato di avere iniziato a<br />

collaborare con la Giustizia nel Luglio del 1993, epoca in cui, ponendo fine alla sua<br />

latitanza, si è spontaneamente costituito presso una caserma dei C.C. di Palermo (cfr. ff.26 e<br />

30 trascr. in atti dell'udienza del 28/4/1994). Si è auto-accusato di appartenenza<br />

all'organizzazione mafiosa denominata "Cosa Nostra" nella quale aveva fatto ingresso<br />

all’inizio del 1976 militando nella "famiglia di Porta Nuova". All'interno di tale famiglia<br />

mafiosa dal 1983 aveva ricoperto la carica di " capo decina" e successivamente dopo<br />

l'arresto del proprio "capo mandamento" Calò Giuseppe detto " Pippo" avvenuto nel Marzo<br />

del 1985, quella di "reggente" del "mandamento" ed in tale qualità aveva partecipato alle<br />

riunioni della "Commissione Provinciale" di Palermo di " Cosa Nostra", massimo organo<br />

deliberativo della predetta associazione criminale (cfr. ff . 10 - 14 - 17 trascr. cit.).<br />

Nel corso della sua deposizione il Cancemi ha specificato che la sua formale<br />

affiliazione, come è consuetudine all'interno di " Cosa Nostra", era stata preceduta da un<br />

periodo di " osservazione" delle sue "capacità" criminali, durante il quale aveva commesso<br />

diversi delitti nell'interesse dell'organizzazione, tra cui anche omicidi dei quali si è<br />

autoaccusato, oltre a rivelarne gli altri partecipi e le dinamiche esecutive alla Procura della<br />

<strong>Repubblica</strong> di Palermo (cfr. ff. 8 e ss.trascr. in atti udienza del 28/4/1994).<br />

In tale periodo era stato particolarmente legato a due "uomini d'onore" : Ganci<br />

Raffaele, potente "capo-mandamento" del quartiere "Noce" nonchè componente della "<br />

Commissione", e Mangano Vittorio, " uomo d'onore" della famiglia mafiosa di "Porta<br />

Nuova", che aveva proposto la sua formale affiliazione a " Cosa Nostra" e che svolgeva<br />

traffici tra Milano e Palermo.<br />

Ha aggiunto che era stato legato al Ganci da un'amicizia profonda e di vecchia data<br />

indicandolo come la persona " piu’ intima e fedele" a Riina Salvatore e Provenzano<br />

Bernardo. Ha quindi descritto dettagliatamente la cerimonia del suo ingresso a "Cosa<br />

Nostra" (secondo il "rituale" consueto di tale organizzazione del giuramento sull'immagine<br />

sacra) ed ha indicato tra i soggetti presenti alla sua " iniziazione ": il già citato Mangano<br />

Vittorio, "Pippo" Calò nella sua qualità di capo-mandamento, Lipari Giovanni, Nicola<br />

Milano e Tommaso Spadaro (cfr. f. 8 trascr. cit). Poco tempo dopo la sua affiliazione (circa<br />

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