07.06.2013 Views

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Stefano Bontate della rivelazione fattagli dal Riccobono e della sua “proposta” di rimanere<br />

nel territorio di Partanna-Mondello ed il Bontate in maniera "netta e precisa" gli aveva<br />

confermato che la notizia era vera e che anzi in "Commissione" si “mormorava” molto per<br />

via di questa continua frequentazione tra il Riccobono ed il dott. Contrada (cfr. f. 4 trascr.<br />

cit.). Riccobono era criticato, non tanto perchè avesse un poliziotto "amico", ma perchè<br />

"perdeva molto tempo in compagnia del dott. Contrada, non era il solito avvicinamento, la<br />

notizia e basta " tanto che alcuni gli avevano attribuito l'appellativo di "sbirro" , o meglio si<br />

" mormorava" in tal senso nell'ambiente mafioso, perchè asserire apertamente una cosa del<br />

genere sul conto del Riccobono sarebbe stato di particolare gravità (cfr. ff. 9 e 10 trascr.<br />

cit.). Ha chiarito, che secondo le regole vigenti all’interno di “Cosa Nostra” , se un rapporto<br />

accertato o sospettato di un “uomo d’onore” con un poliziotto è un rapporto da cui vengono<br />

benefici all’organizzazione nel suo complesso, tale rapporto è accettato, ma se ne derivano<br />

pregiudizi, perchè “l’uomo d’onore” in tale rapporto supera certi limiti, le conseguenze<br />

possono essere le piu’ gravi fino all’eliminazione fisica dell’affiliato (cfr. ff. 70 e 86 trascr.<br />

cit.).<br />

<strong>La</strong> circostanza, quindi, riferitagli dal Riccobono di “ avere il dott. Contrada nelle<br />

mani”, secondo il collaborante, poteva solo significare che tale rapporto si traduceva in un<br />

vantaggio per l’organizzazione in favore di latitanti ed indagati (cfr. f. 95 trascr. cit.). Nel<br />

prosieguo della sua deposizione il Buscetta ha avuto modo di chiarire i rapporti di<br />

particolare amicizia che lo legavano sia al Riccobono che al Bontate. A quest'ultimo era<br />

legato da una vecchia amicizia, tanto che era stato tra quelli che lo avevano sostenuto,<br />

quando all'età di soli venti anni era stato nominato a capo della " famiglia" della Guadagna,<br />

di Santa Maria di Gesu’; con lui nel periodo della sua latitanza a Palermo aveva avuto<br />

un'intensa frequentazione alloggiando addirittura nella sua casa per quasi tutto il tempo.<br />

Per chiarire, poi, il livello di fiducia ed amicizia che lo legavano al Riccobono il<br />

collaborante ha ricordato un episodio verificatosi negli anni "60 quando il Riccobono era<br />

latitante, ed essendogli nata la sua prima figlia, era stato proprio Buscetta a prelevare la<br />

bambina appena nata per portargliela e fargliela conoscere (cfr. f. 15 trascr. cit). Su<br />

specifiche domande rivoltegli dalla difesa in sede di controesame, il Buscetta ha dichiarato<br />

che nonostante la proposta fattagli dal Riccobono per convincerlo a restare in Italia, egli per<br />

propria scelta, motivata dalla volontà di trascorrere un periodo di libertà con la propria<br />

famiglia dopo otto anni trascorsi in carcere, e non perchè le garanzie offertegli dal<br />

Riccobono gli apparissero inadeguate, aveva deciso comunque di trasferirsi all’estero (cfr.<br />

387

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!