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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Ha aggiunto di avere avuto, per motivi di ufficio, contatti con il Cassina in occasione<br />

del sequestro del figlio (particolare già emerso dalle risultanze esaminate) e<br />

successivamente a tale periodo, ad eccezione di qualche incontro casuale nell’anticamera del<br />

Prefetto De Francesco, di non avere piu’ avuto “rapporti di nessun genere con Cassina, nè<br />

con la sua impresa” .<br />

Ha precisato : “ Nè il Cassina ha mai chiesto nulla a me, di nessun genere, anche<br />

perchè credo che non avesse motivo di chiedere. Cassina aveva negli anni passati aderenze<br />

altissime in tutti gli ambienti di Palermo e quindi credo che avesse poca necessità di<br />

chiedere qualcosa a me. Comunque, posso assicurare, posso affermare di non avere mai<br />

chiesto nulla a Cassina, di non avere avuto con lui rapporti di amicizia o personali e posso<br />

anche affermare che lui non mi ha chiesto nulla”.<br />

In ordine ai suoi rapporti con il dott. Gaetano D’Agostino ha assunto che, a parte<br />

l’occasione in cui questi si era recato a consegnargli la pergamena di iscrizione al Santo<br />

Sepolcro, unitamente al <strong>La</strong> Mattina, e ad eccezione di qualche incontro casuale nel corso di<br />

cerimonie militari, egli non aveva avuto “mai nessun rapporto personale” con lui , “ non<br />

mi ha mai chiesto nulla nè io ho chiesto nulla a lui”.<br />

Escusso all’udienza del 13/5/1994, il teste Procopio <strong>La</strong> Mattina ha dichiarato di<br />

essere stato dirigente della Squadra Politica della Questura di Palermo dal 1949 al 1981, e di<br />

essere stato nominato Cavaliere al merito dell’Ordine del Santo Sepolcro nell’anno 1980, a<br />

seguito del servizio d’ordine espletato, quale comandante della scorta del Cardinale<br />

Massimo Furstemberg, in visita in Sicilia (circostanza acclarata dalla documentazione<br />

acquisita e già citata, da cui si evince che il predetto è stato, effettivamente, ammesso il<br />

7/2/1980 all’Ordine con la qualifica di Cavaliere).<br />

Ha dichiarato di non essere a conoscenza delle precise modalità mediante le quali il<br />

dott. Contrada aveva aderito al medesimo Ordine cavalleresco, escludendo, in modo<br />

categorico, di avergli mai offerto di farvi parte (cfr. f. 21 ud. cit.).<br />

Ha negato di essere stato anche solo tramite dell’invito, eventualmente, rivolto in tal<br />

senso da altri al Contrada ed altresì, di avere assunto qualsiasi iniziativa per agevolarne<br />

l’ingresso all’Ordine in oggetto (cfr. ff. 22-27 ud. cit.).<br />

Ha escluso, con altrettanta precisione di ricordi, di avere materialmente consegnato<br />

al dott. Contrada sia la pergamena che il distintivo di appartenenza a tale Ordine ed ha<br />

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