PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

L’episodio dell’acquisto "di un’autovettura Alfa da destinare ad una donna del dott.
Contrada".
Tale episodio viene collocato dal collaborante in un preciso momento storico, il
periodo delle festività natalizie del 1981, ed in tale caso l’occasione della rivelazione fatta
dal Riccobono a Mutolo trae spunto dalla circostanza che i due si trovano insieme a fare i
conti relativi ai proventi dei traffici illeciti della propria organizzazione criminale (“Nelle
festività di fine anno del 1981....ero semi-libero, in licenza a Palermo...mentre con
Riccobono facevamo dei conti, di traffici, di soldi che erano entrati....delle festività.. è una
cosa usuale per tutte le famiglie che si raccolgono i soldi perchè si fanno dei regali “cfr. ud.
7/671994 ff. 51 e ss. e 174 e ss.- ud. 12/7/1994 ff. 7 e ss.).
Riccobono palesa a Mutolo la necessità di calcolare nei conti una somma di quindici
milioni, da destinare ad un regalo per il dott. Contrada, un’autovettura Alfa, per un’amante
del funzionario (“ toglie 15 milioni perchè dice che questi erano serviti ..per farci diciamo
un regalo al dott. Contrada, che si doveva comprare una macchina, un’Alfa, a una donna
che aveva il dott. Contrada” .... “ non è che glieli ha dati a lui, cioè, hanno servito a lui per
comprarci un’Alfa a una donna che era in rapporti con il dott. Contrada “ cfr. f. 51 e 177 e
ss. ud. 7/671994) .
La notizia riferita appare rilevante ai fini di un giudizio sul tipo di condotte poste in
essere dall’imputato nell’ambito del proprio rapporto di natura collusiva con Cosa Nostra,
ma si presenta carente di dettagli.
A tal proposito Mutolo spiega di non avere chiesto ulteriori spiegazioni al Riccobono
su tale “regalo” per la duplice ragione di non essersi minimamente sorpreso ad apprenderla,
essendo già stato messo al corrente della “disponibilità” del funzionario, ritenendo, pertanto,
assolutamente normale che l’organizzazione ricambiasse con qualche regalo i suoi favori ed
anche perchè, trattandosi di somma irrisoria a confronto dei proventi gestiti dalla “famiglia”
in relazione ai traffici di droga, non aveva avvertito la necessità di chiedere ulteriori
spiegazioni (“se era un discorso che lui mi portava la somma di un miliardo, io ci potevo
dire - bè sto miliardo? ma trattandosi di una somma di quindici milioni... bè
insomma!....quindici milioni non sono niente davanti ad un trafficante di droga, sono
niente” cfr. ff. 177 e ss. ud. 7/6/1994)
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