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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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di continuare ad operare nel settore imprenditoriale dell’azienda del marito e si era reso<br />

conto che rischiava di confidarsi con le persone sbagliate andando “a ruota libera” nel<br />

parlare.<br />

Orbene non si vede come la donna che aveva perso il marito poche ore prima della<br />

visita fatta dal dott. Contrada (ha precisato di essere da poco ritornata dall’ospedale dove<br />

non le avevano neppure fatto ancora vedere la salma) avesse potuto comunicare al dott.<br />

Contrada il proposito di continuare ad operare nel settore imprenditoriale del marito e non si<br />

vede come avrebbe potuto dare prova a poche ore dal delitto “ di parlare a ruota libera” sul<br />

complesso intreccio di interessi che facevano capo all’impresa del marito: la sig.ra Parisi ha<br />

sul punto precisato di avere maturato solo successivamente la decisione di proseguire<br />

l’attività imprenditoriale del marito e che sarebbe stato del tutto illogico pensare a questo<br />

poche ore dopo il delitto (cfr. ff. 5 e ss. 24 e ss.- 53).<br />

Deve, infine, considerarsi che la qualificata testimonianza resa dal prof. Galasso ha<br />

confermato totalmente la deposizione della sig.ra Ziino ed ha evidenziato come il<br />

comportamento posto in essere dall’odierno imputato aveva sortito l’effetto di indurre la<br />

vedova a non riferire ai magistrati tutte le circostanze sul delitto a lei note.<br />

Appare poi del tutto inconsistente anche la linea difensiva di totale negazione assunta<br />

dall’imputato con riferimento all’episodio collocato cronologicamente sia dalla sig.ra Ziino<br />

che dal teste Galasso nella Domenica successiva alla sua deposizione resa dinanzi al G.I.<br />

dott. Falcone.<br />

E’ stato provato, infatti, che l’audizione della sig.ra Ziino era effettivamente<br />

avvenuta il Sabato 6 Febbraio 1988 e che proprio la Domenica successiva l’imputato, già da<br />

alcuni anni trasferito a Roma, era a Palermo; la sig.ra Ziino aveva comunicato<br />

tempestivamente al proprio avvocato la notizia di quella seconda inaspettata visita del dott.<br />

Contrada il quale aveva dimostrato di essere a conoscenza della sua audizione dinanzi al<br />

giudice Falcone; successivamente il prof. Galasso aveva parlato sia con il dott. Ajala che<br />

con il dott. Falcone di quella visita che era stata ritenuta particolarmente inquietante.<br />

Attesa tale circostanziata ricostruzione dell’episodio in oggetto fondata su dati di<br />

natura documentale e su due deposizioni testimoniali tra loro perfettamente concordanti, è<br />

evidente che la totale negazione addotta dell’imputato appare come il semplice tentativo<br />

difensivo di non ammettere che con quel comportamento egli aveva dimostrato di avere uno<br />

specifico interesse a seguire le indagini sull’omicidio Parisi, a conoscerne gli sviluppi,<br />

essendo in grado di venire a conoscenza di eventi riservati riguardanti quelle indagini.<br />

E’ del tutto evidente che in questo caso la linea difensiva adottata dall’imputato non<br />

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