PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

acquisito all’udienza del 19/10/1995).
Ha dichiarato che, poichè aveva appreso dallo stesso Spatola che in passato aveva
assunto cocaina (ma giammai nel periodo del suo affidamento all’Alto Commissario), nel
riferire al dott. De Luca le richieste avanzate dallo Spatola aveva pronunciato la frase “ non
credo che gli servono per comprare la cocaina”, con la quale intendeva evidenziare lo stato
di ansia manifestato dal collaborante (cfr. f. 29 ud. cit.- nel corso della propria deposizione
Spatola ha ammesso di avere fatto uso in passato di cocaina ma di avere cessato di assumere
tale sostanza sin dall’inizio del 1989 - cfr. ff. 33-34-45 e 46 ud. 10/10/1994).
Eseguito il confronto tra i testi Ciavattini e De Luca sulla circostanza in oggetto
all’udienza del 23/6/1995, il dott. De Luca, dopo avere ricevuto lettura delle dichiarazioni
rese in data 28/10/1994, ha affermato di voler rettificare quanto dichiarato in precedenza,
escludendo, dopo avere riflettuto meglio sui propri ricordi, che lo Spatola avesse fatto
un’esplicita richiesta di denaro per acquistare cocaina in presenza sua e del m.llo Ciavattini
e dichiarando che la possibile destinazione del denaro richiesto da Spatola per acquisto di
cocaina era stata frutto di mere ipotesi avanzate nel corso del colloquio intercorso con il
m.llo Ciavattini.
Il teste Ciavattini ha invece ribadito, con assoluta coerenza, il contenuto delle proprie
precedenti dichiarazioni (cfr. esito confronto ff.88 e ss. ud. cit.).
Dall’esame delle predette risultanze dibattimentali emerge come la versione riferita
dal teste De Luca su quanto accaduto in occasione dell’affidamento dello Spatola all’Alto
Commissario, è stata smentita da numerose risultanze di tipo documentale e testimoniale ed
è stata oggetto di parziale ritrattazione da parte dello stesso De Luca.
Per quanto concerne le notizie apprese da Spatola in ordine alla collusione tra il dott.
D’Antone con “Cosa Nostra” ed allo stretto legame esistente tra lui ed il dott. Contrada deve
ricordarsi che la prima ha trovato riscontro nelle convergenti dichiarazioni rese all’odierno
dibattimento dal collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi ed è stata ulteriormente
rafforzata dalle deposizioni rese dai testi Donato Santi, Iacovoni Laura, Montalbano
Saverio, Pluchino Margherita e Cerami Raimondo, mentre la seconda è stata confermata
dalle testimonianze dei suddetti Iacovoni Laura, Montalbano Saverio e Pluchino Margherita
(cfr. deposizioni riportate in scheda Cancemi). Va, poi, osservato che i rapporti collusivi fra
il D’ Antone e “Cosa Nostra” hanno trovato un ulteriore riscontro di natura documentale
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