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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 2<br />

diversi sovrani medi: da Dejoces il fondatore del<strong>la</strong> dinastia, da Ciassarre I, ultimo suo figlio e<br />

Astiage suo figlio. Assuero, in persiano Kschajarscho, di Kschaja significa: “impero” e<br />

sembra indicare semplicemente l'imperatore.<br />

Da questa differenza di nomi, che indicano più <strong>la</strong> posizione o <strong>la</strong> qualità che un nome<br />

proprio, non si può trarre una valida obiezione.<br />

Cambise, re dei persiani, aveva sposato Mandane figlia di Astiage, re dei Medi, sorel<strong>la</strong> di<br />

Ciassare II. Da questo matrimonio nacque Ciro, il quale nel 555 a.C. salì sul trono imperiale.<br />

<strong>Quando</strong> nel 538 si conquistò Babilonia, Ciro, essendo sul campo di battaglia altrove, <strong>la</strong>sciò<br />

come re di quel<strong>la</strong> città lo zio. Infatti è so<strong>la</strong>mente a partire dal terzo anno del suo regno che<br />

Ciro viene nominato nei contratti babilonesi come “re di Babilonia, re delle nazioni”. Per il<br />

primo e secondo anno viene chiamato so<strong>la</strong>mente “re delle nazioni”. Questo ci permette di<br />

spiegare perché, secondo Senofonte, Ciro ha regnato sette anni su Babilonia, mentre<br />

Abidenus, Canone dei Tolomei, dice che vi ha regnato nove anni. Questo primo modo di<br />

computare è confermato anche da Esdra 1:1, che dice che Ciro ha autorizzato gli Ebrei a<br />

rientrare a Gerusalemme, per ricostruirvi il tempio, nel suo primo anno di regno. La data<br />

dell'editto è del 536 a.C. mentre i suoi generali hanno conquistato Babilonia nel 538 a.C. (2<br />

Cronache 36:22). Dario il Medo lo si può identificare con Ciassare II, di Senofonte. Ciro<br />

mette sul trono questo uomo, quale azione politica nei confronti dei Medi dopo aver usurpato<br />

il trono del nonno materno. E possibile inoltre che Dario, uomo poco energico, sia quel grande<br />

personaggio di origine meda, non nominato, che secondo Senofonte tradì <strong>la</strong> città di Abidenus<br />

per consegnar<strong>la</strong> a Ciro e del quale è detto in un frammento: «Un medo di cui si gloriava fino<br />

ad allora l’Assiria».<br />

Giuseppe F<strong>la</strong>vio (Antichità Giudaiche X: 12), dice che questo Dario, re di Babilonia, figlio<br />

di Astiage, i Greci lo chiamavano con un altro nome. Inoltre Dario (Dariawesch) significa<br />

“dominatore”, e Ciassare (Ouwakahatra) significa “potente”. Questi due nomi potrebbero<br />

essere assai bene anche due titoli regali. Il testo biblico ci dice inoltre che Dario “ricevette il<br />

regno”. Se non lo si intende ricevuto da Dio, trova <strong>la</strong> sua spiegazione nell'essergli stato donato<br />

da Ciro. Dario infatti non prese parte al<strong>la</strong> campagna militare e, in un passo del<strong>la</strong> Ciropedia, è<br />

detto che Ciro annuncia a Ciassare che gli ha preparato un pa<strong>la</strong>zzo in Babilonia (vedere La<br />

Bible Annotée, o.c., pp. 279, 280; W.S. AUCHINOLOSS, Darius the Median, in Bibliotheca<br />

Sacra, 66, 1909, pp. 536-538; K. AUBERLEN, p. 19; J.B. BOSSUET, Discours sur..., 3 a ed., p. 31;<br />

J. CALVIN, Opera,vol. XI, p. 722; CLARKE Adam, p. 586; A.L.C. COQUFREL, 1837, p. 98; De<br />

WETTE, 1843, vol. II, p. 485; M. GEIER, Daniel, 1684, p. 442; H.F.W. GESENTIUS, Hebraisch...,<br />

vol. I, p. 208; F. GODET, 3 a ed., pp. 173,174; C.B. HAYNES, 1950, pp. 192-199; E.W.<br />

HENGSTENBERU, Dissertations on the Genuinenss of Daniel ad the Integrity of Zechariah, 1848,<br />

p. 40 e seg.; T. KLIEFOTR, Das Buch Daniel, 1868, p. 155 e seg.; J.H. KURTZ, p. 247; H.<br />

LAGRANGE, vol. I, 2 a ed., pp. 119,120; C.C. LATTEY, p. 74; S. LIMBACH, p. 82; W. LOWTH, 1822,<br />

p. 335; Th. MÉMAIN, 1904, pp. 68,69; J.B. PELET, 1838, p. 17; C. ROCHEDIEU, p. 75; E.F.C.<br />

ROSENMUELLER, p. 13; SDABC, vol. V, Daniel, pp. 814-817; C.C. von de STEEN (ALAPIDE),<br />

1622, p. 57; J.C. VOLBORTH, p. 34; J. VUILLEUMIER, Daniel, p. 97, n. 1; A. VULLET, Histoire.., 7 a<br />

ed., p. 98; C.F. WATSON, 1885; M.M. WILSON, 1906, p. 375, n. 393; O. ZOCKLER, The Book of<br />

the Prophet Daniel, London 1876, pp. 30,35. Per i titoli completi delle opere vedere <strong>la</strong><br />

Bibliografia.<br />

Il prof. F. Hasel scriveva: «La critica liberale ha commesso un grave errore affermando che<br />

il libro di Daniele si è sbagliato su questo punto (ponendo il regno di Dario il Medo a seguito<br />

del<strong>la</strong> caduta di Babilonia nel 539 a.C., mentre di fatto è il persiano Ciro il Grande che ne era il<br />

sovrano in quell'epoca del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>. Nel 1935, il prof. H.H. RWLEY, dell’Università di<br />

992<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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