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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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DA POTERE RELIGIOSO A POTERE TEMPORALE<br />

se uscisse dal<strong>la</strong> stessa bocca di Dio. Nelle cose divine noi lo teniamo in luogo di<br />

Dio...”. Paolo IV (1555-1559) aveva proc<strong>la</strong>mato con partico<strong>la</strong>re solennità e<br />

veramente ex cathedra <strong>la</strong> sua bol<strong>la</strong> Cum ex aposto<strong>la</strong>tus officio. L’aveva maturata col<br />

consiglio dei suoi cardinali, ai quali l’aveva fatta firmare, ed “in virtù del<strong>la</strong> pienezza<br />

del suo potere apostolico” definiva tra l’altro questa proposizione: “Nel<strong>la</strong> sua qualità<br />

di Pontifex maximus, rappresentante di Dio in terra, ha <strong>la</strong> pienezza del potere sui<br />

popoli e sui regni; e giudica ed in questo mondo non può essere giudicato da<br />

nessuno””. 80<br />

J. Vuilleumier riporta che nel 1533 un dottore del<strong>la</strong> Sorbona, Guy Furbity,<br />

chiamato a Ginevra per combattere <strong>la</strong> Riforma, faceva <strong>la</strong> dichiarazione seguente: “Un<br />

sacerdote che consacra gli elementi del<strong>la</strong> Cena è al di sopra del<strong>la</strong> Vergine, poiché essa<br />

non ha dato <strong>la</strong> vita a Gesù Cristo che una volta so<strong>la</strong>, mentre il sacerdote <strong>la</strong> crea tutti i<br />

giorni, tanto spesso quanto egli lo voglia... Ah! Il sacerdote!... Non bisognerebbe<br />

so<strong>la</strong>mente salutarlo, bisognerebbe inginocchiarsi e prostrarsi davanti a lui” e Le<br />

Messager du Très-Saint Sacrament, di Montréal, dicembre 1912, pubblicava un<br />

poema con questi due versi:<br />

“... degli uomini rivestiti di grazia sovrumana<br />

Par<strong>la</strong>no, e Dio subito si fa obbediente... ”.<br />

“Prodigiosa ubriachezza d’orgoglio... quale vertigine! Tutti i giorni, portare Dio<br />

sull’altare e farsi obbedire da Dio!... Colui che ogni giorno compie questo miracolo<br />

come lo potremo chiamare? Dio? Non sarebbe abbastanza”. 81<br />

Per <strong>la</strong> Sacra Scrittura attribuire alle creature delle prerogative esclusivamente<br />

divine, è bestemmiare.<br />

Nei commentari pontifici, edizione approvata da Gregorio XIII, si legge: “È una<br />

opinione eretica pensare che Dio il papa (sic) non abbia potuto decidere come ha<br />

fatto”.<br />

Nel concilio del Laterano aperto nel 1512, I a sessione, <strong>la</strong> Chiesa prostrata in<br />

<strong>la</strong>crime ai piedi del papa l’implora chiamandolo Dio sul<strong>la</strong> terra.<br />

Bel<strong>la</strong>rmino, teologo molto apprezzato a Roma, diceva: “Le anime semplici, diritte,<br />

devono ritenere questo che il papa è in qualche modo Dio, ed egli ha ogni potere nei<br />

cieli e sul<strong>la</strong> terra. Egli può fare tutto quello che è necessario per condurre le anime in<br />

paradiso”.<br />

Pio IX che ha anatemizzato le Società Bibliche che avevano lo scopo di diffondere<br />

<strong>la</strong> Bibbia e ha applicato a sé le dichiarazioni del Signore: “Io sono il cammino, <strong>la</strong><br />

verità e <strong>la</strong> vita”, e lo fece in una allocuzione solenne in risposta ad una ambasciata del<br />

1866, si è poi dichiarato infallibile nel 1870.<br />

Questo par<strong>la</strong>re non è finito. Papa Giovanni XXIII, invitando i fratelli separati a<br />

rientrare sotto <strong>la</strong> sua egemonia, diceva che bisognava formare “un solo ovile con un<br />

solo pastore”. Il papa attribuiva a sé <strong>la</strong> figura di pastore mentre Gesù <strong>la</strong> riferiva al<strong>la</strong><br />

sua persona.<br />

80 I. Doellinger, o.c., pp. 310,311,312.<br />

81 MICHELET J., Histoire de <strong>la</strong> Révolution Française, prefazione; cit. da J. Vuilleumier, o.c., p. 229.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 245

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