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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 10<br />

l’altare, e nessuno può capire <strong>la</strong> voce del suo vicino a causa del suono del<strong>la</strong> paletta” (Tamid<br />

V,6). “Poi l’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco dell’altare e lo gettò sul<strong>la</strong> terra.<br />

Immediatamente ci furono tuoni, voci, <strong>la</strong>mpi e terremoto” (Apocalisse 8:5)» (o.c., p. 110).<br />

Le sei trombe rappresentano avvenimenti successi nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> fino al<strong>la</strong> realizzazione del<br />

Regno di Dio che si instaurerà con il suono del<strong>la</strong> settima tromba.<br />

Le sette trombe rievocano i setti mesi che dal<strong>la</strong> primavera portano all’autunno. Queste<br />

feste mensili del<strong>la</strong> luna nuova sono di transizione, fanno da ponte tra le feste di primavera<br />

(Pasqua e Pentecoste) e quel<strong>la</strong> delle trombe d’autunno (Numeri 10:2,10; 29:1). «Le sette<br />

trombe segnano il divenire del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>; sono dei segni che annunciano e avvertono e<br />

chiamano gli uomini e le donne di tutti i tempi ad incontrare il loro giudice. Poiché, anche se<br />

l’avvenimento del giudizio è situato a un momento preciso, al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> umana, ogni<br />

uomo e ogni donna di tutti i tempi ne saranno coinvolti» (J. Doukhan, idem, pp. 113,114).<br />

Santuario: luogo Santissimo<br />

Giorno del giudizio<br />

Il giorno del giudizio, chiamato Rosh Hashana, nuovo anno, iniziava il primo giorno del<br />

settimo mese e si prolungava per dieci giorni, che erano per il popolo di penitenza e di<br />

preparazione al giorno dello Yom Kippur, Giorno dell’Espiazione, giorno di purificazione. In<br />

essi le persone giudicate e perdonate venivano considerate popolo di Dio e indicava che nel<br />

futuro il regno del mondo sarebbe tornato ad essere il regno di Dio.<br />

I primi nove capitoli dell’Apocalisse presentano l’opera sacerdotale del Cristo.<br />

Si deve riconoscere che c’è un parallelismo tra questi capitoli dell’Apocalisse e il<br />

talmudico trattato Tamid che «contiene tutte le regole per le offerte del sacrificio quotidiano in<br />

accordo con Numeri 28:3,4» (SIMON Maurice, Introduction, Tamid, ed. Sancino Press, London<br />

1948, p. IX; cit. C. Goldstein, Idem, p. 52). In altre parole, Giovanni vede Gesù nel<strong>la</strong><br />

funzione di compiere il servizio quotidiano o Tamid (vedere PAULIEN, Intertextuality, 13; cit.<br />

Idem). La Mishnah Tamid (3.9), presenta i sacerdoti che operano attorno al cande<strong>la</strong>bro:<br />

Apocalisse 1:12-20 presenta Cristo fra i cande<strong>la</strong>bri; Mishnah Tamid (3.7) ha “una grande<br />

porta” aperta: l’Apocalisse 4:1 presenta una porta aperta in cielo; Mishnah Tamid (3.7) ha un<br />

agnello sgozzato: come pure Apocalisse 5:6; Mishnah Tamid (5.4) ha l’offerta dell’incenso:<br />

Apocalisse 8:3,4 fa altrettanto; e finalmente, Mishnah Tamid (7.3) ha delle trombe che<br />

suonano: Apocalisse 8:1 le ha pure (vedere C. Goldstein, Idem).<br />

In questo santuario celeste non c’è <strong>la</strong> separazione tra un luogo santo e un luogo santissimo,<br />

come c’era nel tempio di Gerusalemme. Ciò è dato dal fatto che: 1. Cristo, salendo al cielo, si<br />

è posto a sedere sul trono del Padre; 2. dove c’è l’Agnello di Dio c’è <strong>la</strong> sua santità; 3. i due<br />

luoghi del santuario israelitico erano a tipologia delle due funzioni dell’opera sacerdotale del<br />

vero e unico Sommo Sacerdote. 4. Inoltre <strong>la</strong> lettera agli Ebrei (10-20) dice che <strong>la</strong> cortina<br />

rappresenta <strong>la</strong> «carne» di Gesù e, al momento del<strong>la</strong> sua morte, <strong>la</strong> cortina del tempio di<br />

Gerusalemme si squarcia (Matteo 27:51), non più separando i due ambienti.<br />

Al<strong>la</strong> fine del capitolo 11 Giovanni vede il tempio di Dio che è nel cielo e nel quale scorge<br />

l’arca, l’unico arredo che era nel luogo santissimo, su cui si manifestava <strong>la</strong> presenza<br />

dell’Eterno. In essa c’erano le tavole del decalogo.<br />

1058<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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