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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong><br />

IL SORGERE DI UN MOVIMENTO MONDIALE<br />

esprime il periodo riguardo i 1260 anni come futuro: “sarà per un tempo dei tempi e<br />

<strong>la</strong> metà di un tempo”, mentre il secondo (Giovanni) l’esprime come se questo tempo<br />

fosse passato: “Non c’è più tempo”». 47 Nel 1854 P.C.S. Desprez notò: «Entrambe le<br />

predizioni si riferiscono allo stesso tempo. L’una non è altro che l’eco dell’altra». 48<br />

Nel 1884 P.W. Grant scrisse: «Il primo giuramento (quello presentato in Daniele) si<br />

riferisce all’intero tempo dell’oppressione dell’Anticristo, mentre l’altro (quello<br />

descritto da Giovanni) si riferisce al<strong>la</strong> fine del triste periodo». 49 Più recentemente,<br />

1940, abbiamo il commento di M. Kiddle che dice: «In realtà l’angelo sta par<strong>la</strong>ndo<br />

esattamente dello stesso periodo menzionato in Daniele». 50<br />

W.H. Shea conclude le sue osservazioni dicendo: «I commentatori moderni<br />

continuano a rilevare <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione tra queste due affermazioni». 51<br />

A questi tre periodi di tempo presentati dal glorioso angelo di Daniele XII, di cui<br />

storicamente due finiscono nel 1798 e uno nel 1844, riteniamo evidente che il<br />

riferimento al chronos del potente angelo di Giovanni debba essere in re<strong>la</strong>zione con<br />

queste tre profezie. Come abbiamo detto sopra, il Signore viene identificato con<br />

questo angelo ed è anche <strong>la</strong> persona divina che si presenta a Daniele. Abbiamo così,<br />

come è stato fatto notare nel secolo scorso da M. Habershon, il Signore che annuncia<br />

qualcosa che si deve compiere in Daniele e ancora il Signore stesso che si presenta, a<br />

Giovanni, per dire che quanto da lui annunciato si è compiuto.<br />

«Non c’è più tempo». «Questa paro<strong>la</strong> è il perno del messaggio dell’angelo». 52<br />

Se con il 1798 è iniziato «il tempo del<strong>la</strong> fine», perché sono scaduti i 1260 e 1290<br />

giorni/anni profetici, <strong>la</strong> cronologia biblica profetica fa scadere nel 1844 i periodi<br />

profetici dei 1335 giorni e il più lungo, quello delle 2300 sere e mattine del capitolo<br />

VIII di Daniele, che annuncia il ristabilimento del santuario celeste, il risorgere del<strong>la</strong><br />

verità e l’opera di purificazione e di giudizio che è descritto nel capitolo VII. 53<br />

Con questa dichiarazione, «non c’è più tempo», l’angelo vuole dire che non c’è<br />

più tempo cronologico, non ci sono più periodi profetici, come i 1260, 1290, 1335,<br />

2300 giorni, che si devono realizzare, cioè dopo il 1844 non ci sarà più nessuna data<br />

47<br />

HABERSHON H., An Historical Exposition of the Prophecies of the Reve<strong>la</strong>tion, London 1841, p. 208.<br />

48<br />

DESPREZ Philippe Charles Soulbien, The Apocalypse Fulfilled, London 1854, p. 226.<br />

49<br />

GRANT P.W., The Reve<strong>la</strong>tion of John, London 1889, p. 267. CLARKE A., The Holy Bible, A Commentary and<br />

Critical Notes, Reve<strong>la</strong>tion, Reprint, Nashville, Massachusset 1938, p. 618 scrive: «Questo è molto simile al<strong>la</strong><br />

descrizione dell’angelo. Apocalisse 10:5,6, e nel settimo versetto sembra che sia in riferimento a questa <strong>profezia</strong>, “un<br />

tempo e tempi, e metà”».<br />

50<br />

KIDDLE M., The Reve<strong>la</strong>tion of St John, London 1940, pp. 172,173.<br />

51<br />

Shea W.H, o.c., p. 307.<br />

52<br />

J. Vuilleumier, o.c., p. 153.<br />

53<br />

Sebbene il giuramento richiami il testo del profeta Daniele: «L’angelo... alzando <strong>la</strong> mano destra al cielo e<br />

giurando nel nome dell’Eterno creatore che non ci sarà più tempo, richiama i tre tempi e mezzo di Daniele 12:7 come<br />

essendo terminati... Il tempo è finito, il regno di Dio è a portata di mano; pentitevi e credete nell’evangelo è il<br />

messaggio del Signore in S. Marco. Questo è lo stesso messaggio con future e<strong>la</strong>borazioni: nel giorno del suono del<br />

settimo angelo, quando suonerà, il “Mistero di Dio” si compirà... » CARRINGTON Philip, The Meaning of the Reve<strong>la</strong>tion<br />

of St. John, ICC, vol. I, Edimburgh 1920, p. 174, ma precisa Kiddle: «Il giuramento dell’angelo è un’eco di Daniele<br />

12:7. Adempie una simile intenzione. Entrambi i passi sono una risposta al<strong>la</strong> domanda: “Fino a quando?”... La replica<br />

dell’angelo in Apocalisse segue il passo di Daniele più strettamente di quanto possa sembrare a una prima<br />

impressione» KIDDLE M., cit. D. Ford, o.c., p. 496.<br />

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