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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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ULTIMATUM<br />

I movimenti ereticali del<strong>la</strong> pre-Riforma, di Lutero con <strong>la</strong> Riforma e quelli delle<br />

Chiese evangeliche del XVIII e XIX secolo, sono sorti partendo da posizioni bibliche,<br />

o ritenute tali, con dottrine riscoperte nel<strong>la</strong> Sacra Scrittura; mentre gli inquisitori<br />

francescani e domenicani avevano in comune <strong>la</strong> spiritualità: vogliamoci bene; <strong>la</strong><br />

liturgia: preghiamo assieme; l’impegno sociale: solidarietà con il debole.<br />

Questo ecumenismo a livello di superficie in cui «<strong>la</strong> sana dottrina» non trova posto<br />

mentre si par<strong>la</strong> del Signore, ricalca l’atteggiamento che già <strong>la</strong> Chiesa romana ha avuto<br />

negli anni che hanno seguito <strong>la</strong> Riforma per recuperare i fratelli separati.<br />

«I propagandisti cattolici si sottrassero sempre di più al<strong>la</strong> discussione teologica,<br />

cercando invece di conquistare, mediante conversazioni private, i protestanti che<br />

<strong>la</strong>sciavano sperare di poter essere convertiti; a gente abituata a pastori che<br />

presentavano <strong>la</strong> religione quasi esclusivamente sotto forma di dogmatica e di<br />

controversia, bastava par<strong>la</strong>re di bontà e di vita cristiana perché questo cambiamento di<br />

genere, che corrispondeva alle sue segrete aspirazioni, <strong>la</strong> disarmasse completamente.<br />

Così agì il noto gesuita Jean-Francois Régis (1597-1640), l’apostolo delle Cevenne e<br />

del Vivarais. Una sua convertita appartenente al<strong>la</strong> nobiltà protestante, Louise de<br />

Romezin, di Le Chambon-sur-Lignon, ne dà una precisa testimonianza: “<strong>Quando</strong><br />

opponevo testardamente a ogni sua paro<strong>la</strong> i testi del<strong>la</strong> Bibbia, di cui m’avevano<br />

riempito <strong>la</strong> testa contro le verità cattoliche e specialmente contro <strong>la</strong> realtà del corpo di<br />

Gesù Cristo nell’adorabile Eucaristia, dandomi stupidamente l’aria di una persona<br />

dottissima, il buon padre non mi diceva nul<strong>la</strong> che potesse offendermi; non mi<br />

rimproverava mai il mio orgoglio né <strong>la</strong> mia ignoranza, ma mi guardava e mi ascoltava<br />

con una modestia incantevole e una dolcezza senza eguali, limitandosi a sorridere<br />

dell’ardore con cui combattevo <strong>la</strong> verità, tanto che poi riuscì a convincermi con una<br />

so<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>... Nel mio spirito si fece a un tratto una gran luce che mi persuase al punto<br />

da non aver più il minimo dubbio”». 113<br />

Questo voler tendere all’unione generale, pur <strong>la</strong>sciando che ognuno creda come<br />

preferisce, ricorda lo spirito medioevale. Come in quel tempo non si concepiva una<br />

cristianità divisa in chiese separate, così oggi si tende al<strong>la</strong> loro unione. «La nozione di<br />

unità giocava in effetti, nel Medio Evo, un ruolo di importanza capitale. Non si<br />

poteva concepire una cristianità divisa ed è nel nome dell’unità cristiana che gli<br />

inquisitori compirono <strong>la</strong> loro opera criminale. Sul piano politico, non si concepiva un<br />

mondo che non fosse unito sotto lo scettro dell’Imperatore: il Santo Impero incarnava<br />

questa entità mistica. - Se si guarda da vicino, e se si analizzano le cause profonde dei<br />

fenomeni storici più terribili del<strong>la</strong> nostra epoca: campi di concentramento, torture,<br />

processi politici, ecc., ci si rende conto che si spiegano tutti mediante l’ideologia<br />

dell’unità. Al<strong>la</strong> fine di questa, c’è sempre il totalitarismo, con il corteo dei mali che<br />

l’accompagnano, e ciò è vero in materia di religione come in materia di politica». 114<br />

Sono ormai anni che Giovanni Paolo II ricorda le radici comuni dell’Europa<br />

affinché si possa realizzare, sul vecchio continente, una unità che vada dall’At<strong>la</strong>ntico<br />

113 LÉONARD Emile G., Storia del Protestantesimo, t. II, I1 consolidamento, Mi<strong>la</strong>no l971, p. 541.<br />

114 F. Hoffet, o.c., p. 178.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 675

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