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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA PERSONA DI DANIELE: AUTENTICITÀ, CANONICITÀ DEL SUO LIBRO E RISPOSTE ALLE OBIEZIONI<br />

RISPOSTA. Il testo presenta quattro c<strong>la</strong>ssi: magi, astrologi, incantatori e caldei. Questi caldei,<br />

secondo Erodoto e Diodoro di Sicilia, erano dei sacerdoti che provenivano dal<strong>la</strong> stirpe più<br />

antica del paese: Daniele menziona i caldei sia come abitanti del<strong>la</strong> Caldea, come etnia (5:3), in<br />

generale quindi, sia come una casta, che non dopo, ma di già al suo tempo, era incaricata degli<br />

uffici sacerdotali propriamente detti con diritto di priorità sulle altre c<strong>la</strong>ssi. Daniele usa <strong>la</strong><br />

giusta terminologia del suo tempo. Anche Erodoto (Storia 1,181-183) nel V secolo, nel 450,<br />

l'ha utilizzata in questo modo. Erano sacerdoti di Bel-Marduk. La loro funzione secondo<br />

Erodoto «esisteva almeno dal tempo di Ciro» riporta Young (o.c., p. 272), cioè dal tempo di<br />

Daniele.<br />

Obiezione 6 - Se Daniele era stato giudicato dal re (Daniele 1:20) con capacità superiori a<br />

magi ed astrologi, come mai, nel capitolo 2, non comparve subito davanti al monarca?<br />

RISPOSTA. Daniele non comparve per il semplice motivo che davanti al re furono convocati<br />

i capi delle varie c<strong>la</strong>ssi di dotti e Daniele non era ancora pervenuto a tanto. Possiamo pensare<br />

che per <strong>la</strong> concezione religiosa che Daniele aveva non fosse di quelle caste. Le mansioni che<br />

ebbero Daniele e i suoi amici furono di tipo amministrativo (Daniele 1:19; 2:48; 3:30).<br />

Obiezione 7 - Sembra inverosimile il racconto del<strong>la</strong> fornace dove gli amici di Daniele<br />

vennero gettati dopo il loro rifiuto ad inginocchiarsi davanti al<strong>la</strong> statua eretta da<br />

Nebucadnetsar, nel<strong>la</strong> piana di Dura, per essere adorata (Daniele 3).<br />

RISPOSTA Prima di rispondere all'obiezione, ricordiamo che questo episodio ci permette di<br />

dire come l'uomo, in ogni tempo, sia stato maestro nel distorcere <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio. Daniele<br />

aveva detto al re che so<strong>la</strong>mente <strong>la</strong> testa d'oro raffigurava il regno di Babilonia (Daniele 2:3),<br />

ma il re nel suo orgoglio fece erigere una intera statua ricoperta d'oro. L'erezione di una statua<br />

per un motivo politico e religioso era cosa frequente in Assiria e in Caldea.<br />

Il supplizio del fuoco era conosciuto in Assiria e in Babilonia ed è così, per esempio, che<br />

Assurbanipal soppresse il suo fratello Samassurmakin che gli si era ribel<strong>la</strong>to «gettandolo in<br />

una fornace incandescente» (SMITH, History of Assurbanipal, London 1871, p. 163; cit. dal<br />

Dictionnaire de <strong>la</strong> Bible). Mentre il supplizio del fuoco rispecchiava il costume assirobabilonese,<br />

quello del<strong>la</strong> fossa dei leoni (Daniele 6) rispecchiava quello medo-persiano. Per <strong>la</strong><br />

identificazione del luogo si segna<strong>la</strong>no diverse località. Considerando che si debba trovare<br />

vicino a Babilonia, si identifica Dura (il cui nome significa “muro di separazione”) con Tolul-<br />

Dura, 8 chilometri a sud-est di Babilonia dove si trova un rialzo di massi con una base di m.<br />

14 per 14 e un'altezza di m. 6, o le colline Dura sul Nahr-Dura, una decina di chilometri a sud<br />

di Babilonia (vedere VATTIONI Francesco, La Sacra Bibbia, t. II, Daniele, ed. Marietti, Torino<br />

1964, p. 1067 - vedere La Bible Annotée, o.c., p. 258). In queste località si sarebbero trovate<br />

anche delle fornaci per far cuocere i mattoni.<br />

«Il supplizio del<strong>la</strong> fornace era comune in Assiria e in Caldea; era sconosciuto nel<strong>la</strong><br />

Palestina e al tempo dei Maccabei, nel regno dei Seleucidi. Abbiamo ancora qui, per<br />

conseguenza, una nuova prova del<strong>la</strong> conoscenza perfetta che aveva l'autore del libro di<br />

Daniele dei costumi babilonesi» (VIGOROUX Fulcron Grégoire, La Bible et les découvertes<br />

modernes, vol. IV, 6 a ed., Paris 1896, p. 440).<br />

Obiezione 8 - La follia di Nebucadnetsar presentata nel capitolo 4 non è riportata da<br />

nessun documento dell’antichità, e inoltre, benché Babilonia sia menzionata diverse<br />

volte da Erodoto, Strabone e da Plinio, nessuno attribuisce a questo re <strong>la</strong> costruzione di<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong><br />

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