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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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affigurava «Cristo in voi, speranza di gloria» affinché il credente possa dire: «Non<br />

sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me». 198<br />

Inaugurazione del<strong>la</strong> tenda di convegno<br />

«Così Mosè compì l’opera. Allora <strong>la</strong> nuvo<strong>la</strong> coprì <strong>la</strong> tenda di convegno e <strong>la</strong> gloria<br />

dell’Eterno riempì il tabernacolo». 199<br />

« Appena <strong>la</strong> dimora è eretta e consacrata dall’unzione, l’Eterno vi viene<br />

visibilmente ad abitare... Se <strong>la</strong> gloria dell’Eterno riempì <strong>la</strong> casa, <strong>la</strong> nube al di sopra<br />

(del<strong>la</strong> tenda di convegno) mostra che l’Eterno stesso non vi é racchiuso. Il Dio<br />

d’Israele è anche il Dio dell’universo; Dio che nello stesso tempo vive sul<strong>la</strong> terra e<br />

regna nel cielo. 200 Questa unione dell’immanenza e del<strong>la</strong> trascendenza divina<br />

caratterizza tutta <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione biblica». 201<br />

<strong>Quando</strong> tutto fu ultimato, <strong>la</strong> gloria dell’Eterno riempì il tabernacolo: nube oscura<br />

durante il giorno e luminosa durante <strong>la</strong> notte. Questa discesa sul tabernacolo quale<br />

segno di consacrazione è l’ultima testimonianza che il libro dell’Esodo rende al<br />

Pastore d’Israele quale luce del mondo. È <strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> promessa di essere<br />

tutti i giorni con noi fino al<strong>la</strong> fine del mondo. La nube nel consacrare il tabernacolo è<br />

segno del<strong>la</strong> presenza effettiva di Dio fra il popolo e annuncia l’Emanuele. Come i<br />

pastori nei campi, sulle colline che attorniavano Betlemme, videro gli eserciti celesti e<br />

udirono cantare <strong>la</strong> gloria, l’onore e <strong>la</strong> lode di Dio, per l’avvento dell’Emanuele, così<br />

pure Mosè sul<strong>la</strong> montagna vide Dio tra gli uomini. Quanto veniva mostrato allora al<br />

popolo sotto forma d’immagine, Cristo venne a compierlo mettendo fine a queste<br />

ombre. 202<br />

« Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono del<strong>la</strong> grazia». 203<br />

« Dio ha creato l’uomo al fine di avere una creatura che trovi il suo piacere in Lui.<br />

Ciò che fa <strong>la</strong> grandezza e <strong>la</strong> nobiltà dell’uomo è che ha un cuore capace di gioire del<strong>la</strong><br />

comunione di Dio, un cuore, un cuore così vasto che non può essere soddisfatto<br />

pienamente da nul<strong>la</strong> se non da Dio». 204<br />

Quindi fratelli «avendo dunque libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue<br />

di Gesù, per quel<strong>la</strong> via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso <strong>la</strong><br />

cortina, vale a dire <strong>la</strong> sua carne... accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di<br />

198 Colossesi 1:27; Ga<strong>la</strong>ti 2:20. «Secondo il testo originale, Cristo elegge domicilio nei nostri cuori (Efesi 3:7).<br />

L’Apostolo impiega il verbo katoikeo = stabilirsi in una maniera permanente, e non oikeo = abitare, che non esprime<br />

l’idea di dimora definitiva. Gli efesini avevano senza dubbio fatto, in qualche maniera, l’esperienza di Cristo abitante<br />

nel loro cuore; ma l’Apostolo desidera ardentemente che facciano una esperienza più profonda del<strong>la</strong> grazia divina» A.<br />

Murray, o.c., p. 170.<br />

199 Esodo 40:34.<br />

200 Isaia 66:1; 1 Re 8:27.<br />

201 La Bible Annotée, o.c., p. 538; vedere Efesi 4:6.<br />

202 R. de Pury, o.c., p. 100.<br />

203 Ebrei 5:16.<br />

204 A. Murray, o.c., p. 168.

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