20.05.2013 Views

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Appendice n. 8<br />

APOCALISSE: GENERE LETTERARIO<br />

La paro<strong>la</strong> «apocalisse» viene dal verbo greco “apocaluo” che significa rive<strong>la</strong>re, sve<strong>la</strong>re.<br />

Suppone cose nascoste che vengono fatte conoscere.<br />

Letteratura apocalittica<br />

«Si indica con il nome “apocalittica” una letteratura religiosa fiorente, soprattutto in mezzo<br />

al popolo giudaico, intorno all’era cristiana. Essa è di natura escatologica, cioè ha lo scopo di<br />

sve<strong>la</strong>re l’avvenire riservato da Dio al<strong>la</strong> nazione giudaica e agli altri popoli del<strong>la</strong> terra… Le<br />

rive<strong>la</strong>zioni delle apocalissi non hanno riferimento al<strong>la</strong> vita religiosa e morale delle persone,<br />

al<strong>la</strong> salvezza delle anime, ma alle cose ultime e alle catastrofi che accompagneranno <strong>la</strong> fine<br />

del mondo. Gli scrittori apocalittici pretendono di attingere le loro aspirazioni e i loro oracoli<br />

non dallo studio e dal<strong>la</strong> meditazione solitaria, ma da un contatto diretto con Dio e con i suoi<br />

angeli. È tramite visioni ed estasi che entrano in possesso delle verità soprannaturali. Per dare<br />

al<strong>la</strong> loro opera un grado superiore di certezza e di autorità, essi ne attribuiscono <strong>la</strong> redazione a<br />

uomini rinomati per <strong>la</strong> loro pietà e saggezza nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> d’Israele, e specialmente a quelli dei<br />

tempi più lontani… Lo pseudonimo è un segno distintivo dell’apocalittica» (Dictionnaire<br />

Encyclopédique de <strong>la</strong> Bible, A. Westphal, t. I, Paris 1932, p. 66).<br />

Il genere apocalittico, quale forma di rive<strong>la</strong>zione divina, ha <strong>la</strong> sua origine in Gioele,<br />

Ezechiele, Daniele e Zaccaria. I brani apocalittici di Isaia 24-27 vengono chiamati <strong>la</strong> “picco<strong>la</strong><br />

Apocalisse”, mentre 34,35, <strong>la</strong> “grande Apocalisse”; anche 63:1-6 è nello stesso stile. Fiorisce<br />

come stile letterario del popolo, non come rive<strong>la</strong>zione di Dio, nei periodi più difficili<br />

d’Israele, II secolo a.C., durante <strong>la</strong> persecuzione di Antioco Epifane IV e negli anni che<br />

precedettero <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme e ai tempi di Barkokeba nel 135 d.C.. In questa<br />

letteratura apocrifa non si può non vedere l’influsso babilonese. Questo genere letterario si<br />

trova in India, nell’Iran preis<strong>la</strong>mico, in Egitto e nell’ellenismo. Più tardi viene coltivato tra i<br />

cristiani e nell’Is<strong>la</strong>m. Il tema centrale in questa letteratura è l’opera del Salvatore che verrà, il<br />

gran giorno in cui tutto ritornerà nell’ordine del regno celeste o paradisiaco. «A volte il genere<br />

letterario apocalittico è un pretesto per comunicare rive<strong>la</strong>zioni sul<strong>la</strong> legge, sul movimento<br />

delle stelle, sul significato del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>, sul<strong>la</strong> “geografia” del cielo, sul nome degli angeli o<br />

sull’aspetto di Dio. Spesso l’apocalittica antica si preoccupa di descrivere le cosiddette “età<br />

del mondo”. In India, per esempio, si contavano quattro età del mondo, ognuna di 3000 anni<br />

(l’idea poi è passata nel Buddismo e nel Giainismo)» (FASIORI Ivo, Quell’ultimo libro tutto<br />

pieno di speranza, in Siamo pieni di Speranza, a cura di Ro<strong>la</strong>ndo RIZZO, ed. A.d.V., Falciani<br />

1992, p. 19).<br />

Tra le opere letterarie ebraiche prima di Cristo possiamo segna<strong>la</strong>re: il Libro di Enoc detto<br />

anche Enoc etiopico, scritto tra il 170 e il 64 a.C., viene citato implicitamente nel<strong>la</strong> I<br />

Tessalonicesi 5:3, in Ebrei 4:13, e in altri scritti, e una volta esplicitamente in Giuda 14; il<br />

Libro dei Giubilei (II secolo a.C.) chiamato anche Apocalisse di Mosè, il Testamento dei 12<br />

Patriarchi (II e I sec. a.C.), i Salmi di Salomone (seconda metà I secolo a.C.), alcuni scritti di<br />

Qumran: il libro delle Dottrine Misteriose, <strong>la</strong> descrizione del<strong>la</strong> Nuova Gerusalemme, <strong>la</strong><br />

Preghiera di Nabonide, il rotolo di Melkisedech, e porzioni del Documento di Damasco, del<strong>la</strong><br />

Rego<strong>la</strong> delle guerra, del<strong>la</strong> Rego<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Comunità; a ciò si devono aggiungere i libri sibillini i<br />

cui scritti aumentarono fino al V secolo d.C..

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!