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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO III<br />

Ieri come oggi, <strong>la</strong> trasgressione prende l’aspetto del<strong>la</strong> buona azione, e Satana si fa<br />

passare come il benefattore dell’umanità offrendo <strong>la</strong> vita nel<strong>la</strong> disobbedienza.<br />

Satana non negò l’esistenza di Dio, ma predicò il primo sermone sull’immortalità<br />

dell’anima e sul<strong>la</strong> reincarnazione che purtroppo molte fedi sostengono.<br />

La seduzione dell’Eden: «Non morrete affatto» continua ancora e sempre di più ci<br />

sono persone che <strong>la</strong> sostengono con un linguaggio scientifico.<br />

Con <strong>la</strong> rivolta nei confronti di Dio, l’uomo si degrada spiritualmente, moralmente<br />

e fisicamente e, volendo egli stesso essere dio, non accettando al di sopra di sé il<br />

Creatore, si è dato <strong>la</strong> morte.<br />

La morte viene posta in contrapposizione al<strong>la</strong> vita. La morte è cessazione<br />

dell’essere cosciente e non il passare a vivere in un altro modo e luogo.<br />

Da quel giorno nell’Eden <strong>la</strong> morte è entrata nel mondo e, sebbene l’uomo abbia in<br />

sé «il pensiero dell’eternità» 119 , perché è stato creato da un Essere eterno, per vivere<br />

nell’eternità, con <strong>la</strong> morte cessa di vivere.<br />

«Difatti, i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nul<strong>la</strong>, e non v’è più<br />

per essi alcun sa<strong>la</strong>rio; poiché <strong>la</strong> loro memoria è dimenticata. E il loro amore come il<br />

loro odio e <strong>la</strong> loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né<br />

avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole... Tutto quello che <strong>la</strong> tua<br />

mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze poiché nel soggiorno dei morti dove<br />

vai, non v’è più né <strong>la</strong>voro, né pensiero, né scienza, né sapienza... Nel<strong>la</strong> morte non c’è<br />

memoria di te (Eterno) chi ti celebrerà nel soggiorno de’ morti?». 120 Neppure i<br />

credenti defunti glorificano il Signore, perché: «Non sono i morti che lodano l’Eterno,<br />

né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio; ma noi (i viventi) benediremo<br />

l’Eterno da ora in perpetuo.... Poiché quei che scendono nel<strong>la</strong> fossa non possono più<br />

sperare nel<strong>la</strong> tua fedeltà (perché) gli uccisi che giacciono nel<strong>la</strong> tomba... sono fuori<br />

del<strong>la</strong> portata del<strong>la</strong> tua mano». 121<br />

La morte che colpisce l’uomo fin dall’uscita dell’Eden, sebbene continui a essere<br />

<strong>la</strong> madre degli spaventi, il risultato d’uno squilibrio, una maledizione, è ancora per<br />

l’uomo una liberazione, interrompe <strong>la</strong> sua sofferenza, <strong>la</strong> sua ma<strong>la</strong>ttia e grazie ad essa<br />

il nostro mondo non è un grande <strong>la</strong>zzaretto nel quale s’invochi una fine che non<br />

viene.<br />

Ancora una volta nel<strong>la</strong> disgrazia il Signore ci è venuto incontro liberandoci da una<br />

sofferenza eterna.<br />

Chi muore scende nel «luogo del silenzio... riposa nell’assemblea dei trapassati»<br />

dove regnano le tenebre 122 . Lo Sceol è il nome ebraico del luogo immaginario dove i<br />

morti dormono e si riposano dalle loro fatiche. 123<br />

119 Ecclesiaste 3:11.<br />

120 Ecclesiaste 9:5,6,10; Salmo 6:5.<br />

121 Salmo 115:17; Isaia 38:18; Salmo 88:5. Siamo noi che abbiamo scritto quanto messo tra parentesi.<br />

122 Salmo 94:17; 115:17; Proverbi 21:16; Giobbe 10:21,22.<br />

123 Daniele 12:13.<br />

170<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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