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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XXII<br />

universale sarà per gli eletti l’espressione del proprio amore e riconoscenza, per gli<br />

empi riconoscimento e confessione del<strong>la</strong> santa giustizia di Dio.<br />

Distruzione del male<br />

La morte e l’Ades stessi vengono gettati nello stagno ardente di fuoco che è <strong>la</strong><br />

morte seconda. La morte e tutto ciò che porta al<strong>la</strong> sua manifestazione, il male, il<br />

peccato, spariranno in un universo dove regnerà l’immortalità di Dio.<br />

La seconda morte è <strong>la</strong> purificazione dell’universo dopo secoli di <strong>la</strong>crime e di lutti;<br />

il fuoco purificatore estirperà ogni vestigia di male.<br />

Se <strong>la</strong> morte e l’inferno sono gettati nello stagno di fuoco per <strong>la</strong> distruzione, è<br />

segno che essi sono destinati a sparire e non a sussistere come una nota stonata<br />

nell’Universo. La morte seconda è <strong>la</strong> sparizione senza ritorno del peccato e dei<br />

peccatori, di Satana e dei suoi demoni, del<strong>la</strong> morte e del loro sepolcro. L’Apocalisse<br />

condanna nel<strong>la</strong> forma più chiara possibile, più d’ogni altra porzione delle Sacre<br />

Scritture, il ristabilimento universale. 120<br />

In quel giorno gli eletti vedranno con i loro occhi <strong>la</strong> retribuzione degli empi. La<br />

guerra appena dichiarata da Satana, che ha riunito le nazioni per distruggere il popolo<br />

di Dio, arriva al suo termine. Una so<strong>la</strong> frase è sufficiente per anticiparne <strong>la</strong> realtà<br />

futura: «Dal cielo discese del fuoco e le divorò».<br />

Inferno<br />

«E il diavolo che li aveva sedotti fu gettato nello stagno ardente di fuoco e di<br />

zolfo, dove sono anche <strong>la</strong> bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte,<br />

nei secoli dei secoli».<br />

Da questa dichiarazione e da altre 121 si è voluto giustificare e sostenere, nel nome<br />

di Dio, l’empia dottrina delle pene che si perpetueranno per l’eternità, insegnando che<br />

il male stesso sarà eterno, che nell’eternità il bene sarà sempre contrapposto al male e<br />

che quindi una purificazione completa dell’universo non avverrà mai, ecc.<br />

La Paro<strong>la</strong> di Dio, come già abbiamo spiegato sopra, ci presenta <strong>la</strong> distruzione dei<br />

malvagi e del<strong>la</strong> morte. I passi biblici che sostengono questa dottrina sono numerosi.<br />

120 Dopo aver esposto le due teorie dell’universalismo del<strong>la</strong> salvezza, BABUT Charles Edouard (La verité chrétienne,<br />

9 a ed., pp. 882,883) scrive: «Altri infine credono di poter concludere da diverse parole di Gesù Cristo e dei suoi<br />

apostoli, che l’anima del peccatore impenitente finirà per essere distrutta con il suo corpo nel<strong>la</strong> geenna (Matteo 10:28;<br />

Filippesi 3:19). Così colui che fa <strong>la</strong> volontà di Dio sussisterebbe per sempre (1 Giovanni 2:17). La pena dei malvagi<br />

non sarebbe meno eterna in questo senso che essa sarebbe definitiva, non <strong>la</strong>sciando posto (dopo il giudizio ultimo) a<br />

nessuna speranza di rialzamento. Questo ultimo modo di risolvere il terribile problema del<strong>la</strong> sorte finale dei malvagi è<br />

<strong>la</strong> spiegazione migliore» cit. VAUCHER Alfred Félix, Supplement à L’Histoire du Salut, 3 a ed., p. 106.<br />

121 Matteo 25:46; Isaia 66:24; Matteo 18:8,9, ecc.<br />

916<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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