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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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DISCORSO ESCATOLOGICO DI GESÙ: MATTEO XXIV - MARCO XIII - LUCA XXI<br />

sembrerebbe escluder<strong>la</strong>, perché infine allo stesso verso si dice che “allora vedranno il Figlio<br />

dell’uomo”; il segno sembrerebbe piuttosto un fenomeno che annunzia l’imminenza<br />

dell’arrivo del Figlio dell’uomo. È sentenza molto diffusa che si tratti del<strong>la</strong> croce, ma è assai<br />

probabile che si abbia un puro tratto descrittivo dell’escatologia apocalittica il cui significato<br />

ci sfugge, o ancor meglio che si tratti semplicemente del<strong>la</strong> vittoria splendente di Cristo sui<br />

suoi nemici» (ZEDDA Silverio, L’Escatologia biblica, vol. I, Brescia 1972, p. 387). Ellen White<br />

scrive su questo segno: «Presto appare verso oriente una picco<strong>la</strong> nuvo<strong>la</strong> nera, grande come <strong>la</strong><br />

mano di un uomo. È <strong>la</strong> nube che circonda il Salvatore e che, a distanza, sembra avvolta dalle<br />

tenebre. Il popolo di Dio sa che questo è il segno del Figlio dell’uomo» (WHITE Ellen, Il gran<br />

conflitto, Firenze 1976, p. 466). «La descrizione è fatta secondo Daniele 7:13. Le nubi<br />

suggeriscono <strong>la</strong> divina origine dell’essere sovrumano che appare investito di autorità divina e<br />

di splendore celeste. Le nubi nell’Antico Testamento sono il veicolo di Dio, servono a Dio<br />

come cocchio e trono (confr. Salmo 104:3). La “nube” circa 70 volte nell’Antico Testamento<br />

accompagna <strong>la</strong> manifestazione di Dio: essa è il suo veicolo (confr. Isaia 19:1)» (S. Zedda,<br />

o.c., pp. 385, 386).<br />

«La nuvo<strong>la</strong> non è una nube; è il velo con il quale Dio si avvolse quando apparve nel<br />

deserto e all’inaugurazione del tempio di Salomone; noi <strong>la</strong> ritroviamo all’ascensione» (F.<br />

Godet, o.c., t. I, p. 603).<br />

Commentando Luca 21:27, F. Godet scrive: «Questo passo non racchiude una paro<strong>la</strong> che<br />

dica che Gesù ritorna sul<strong>la</strong> terra per fissarvi <strong>la</strong> sua dimora. Questo ritorno mi sembra piuttosto<br />

che debba esser compreso come una apparizione istantanea, al<strong>la</strong> quale si rial<strong>la</strong>ccerà <strong>la</strong><br />

resurrezione dei fedeli (1 Corinzi 15:23; Filippesi 3:20,21), poi l’ascensione del<strong>la</strong> Chiesa<br />

(Luca 18:31,35)» (F. Godet, o.c., p. 424).<br />

E in generale <strong>la</strong> nuvo<strong>la</strong> è nel<strong>la</strong> Scrittura il simbolo del giudizio. Del resto il versetto 36 di<br />

Luca ci presenta Gesù in veste di giudice del mondo.<br />

Applicazione pratica del discorso<br />

Similitudine versetti 32, 33.<br />

«La parabo<strong>la</strong> del fico non riveste probabilmente un senso esortativo, né polemico, ma<br />

piuttosto restrittivo: come il contadino non si spazientisce se non vede venire l’estate prima<br />

che le foglie del fico germoglino, così i discepoli non sognino l’innalzamento del Figlio<br />

dell’uomo, che essi non si agitino prima di vedere prodursi tutti i segni evocati più sopra. È<br />

sempre <strong>la</strong> stessa idea: nessuna agitazione prima che appaiano i segni irrefutabili del<strong>la</strong> fine!»<br />

(P. Bonnard, o.c., p. 353).<br />

Matteo 24:33. Con queste parole Gesù tira le conclusioni re<strong>la</strong>tive a Gerusalemme.<br />

<strong>Quando</strong> avverrà <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme<br />

Matteo 24:34. Gesù risponde al<strong>la</strong> prima domanda. Per il Maestro <strong>la</strong> distruzione e il suo<br />

ritorno non si confondono nel<strong>la</strong> sua mente, sono due avvenimenti distinti e ben divisi l’uno<br />

dall’altro. Gerusalemme sarà distrutta «in questa generazione», <strong>la</strong> medesima che lo sta<br />

ascoltando. Letteralmente si dovrebbe tradurre: «questa generazione qui». «Si è tentati di dare<br />

al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “generazione” il senso di specie umana (Gero<strong>la</strong>mo), o di Chiesa cristiana<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1207

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