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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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IL CARDINE DELLA STORIA<br />

del<strong>la</strong> loro massicciata, <strong>la</strong> grandezza di ciascun macigno, l’accuratezza delle connessioni<br />

e come fossero ampie ed elevate, esc<strong>la</strong>mò: “Davvero abbiamo fatto <strong>la</strong> guerra<br />

con Dio e fu Dio che da questa fortezza tirò abbasso i Giudei! poiché mani d’uomini<br />

o macchine, che cosa possono contro queste torri?”». 431<br />

Gesù, dopo aver presentato <strong>la</strong> parabo<strong>la</strong> dei cattivi vignaioli, par<strong>la</strong>ndo di coloro che<br />

lo avrebbero rifiutato, disse: «La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quel<strong>la</strong><br />

ch’è <strong>diventa</strong>ta pietra ango<strong>la</strong>re... Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e<br />

sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti. E chi cadrà su questa pietra sarà<br />

sfracel<strong>la</strong>to; ed el<strong>la</strong> stritolerà colui sul quale cadrà». 432<br />

«La morte del Messia comporta due conseguenze: <strong>la</strong> prima sarebbe l’abbandono<br />

del popolo ebraico, Dio lo <strong>la</strong>scerebbe andare a se stesso, il Messia rinuncerebbe al<br />

popolo che aveva rinunciato a lui. La seconda, un po’ più lontana nel<strong>la</strong> sua<br />

realizzazione, era <strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> città e del santuario. Il rinnegamento e <strong>la</strong><br />

crocifissione del Messia portarono al<strong>la</strong> distruzione del<strong>la</strong> città e del tempio, al<strong>la</strong><br />

dispersione del<strong>la</strong> nazione ebraica». 433 Gesù stesso annunciò il giudizio su<br />

Gerusalemme nel<strong>la</strong> parabo<strong>la</strong> delle nozze in cui gli amici del re, il popolo d’Israele,<br />

rifiutano l’invito al<strong>la</strong> salvezza e subiscono <strong>la</strong> distruzione: «Allora il re s’adirò, e<br />

mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere <strong>la</strong> loro città». 434<br />

Il protestante J.H.A. Ebrard diceva: «Un popolo, inviato da questo principe (nagid<br />

soppresso), distruggerà <strong>la</strong> città e il Tempio». 435<br />

La distruzione di Gerusalemme, come quel<strong>la</strong> di Sodoma e Gomorra, è una<br />

raffigurazione, un tipo del giudizio finale ed è <strong>la</strong> dimostrazione del<strong>la</strong> distruzione del<br />

male e di tutti coloro che avranno rifiutato <strong>la</strong> vita che solo l’Eterno può dare.<br />

La persona del Cristo è una salvezza per gli uni ed è una condanna per gli altri.<br />

Non ci si può disinteressare di lui. È <strong>la</strong> pietra sul<strong>la</strong> quale si edifica <strong>la</strong> propria vita o è<br />

<strong>la</strong> pietra sul<strong>la</strong> quale si schianta <strong>la</strong> propria esistenza. Queste parole possono sembrare<br />

dure, ma l’uomo non può ridere del suo Creatore, <strong>la</strong> <strong>storia</strong> d’Israele lo dimostra. Se<br />

l’uomo non accetta Dio, si causa <strong>la</strong> morte. 436<br />

J.H.A. Ebrard scriveva: «Il Salvatore è chiamato Unto quando si tratta del<strong>la</strong> sua<br />

sofferenza e del suo rigetto; è chiamato Principe quando si tratta del giudizio che<br />

esercita su coloro che l’hanno rifiutato». 437<br />

La spiegazione che vede Cristo Gesù quale capo che viene per distruggere <strong>la</strong> città,<br />

grammaticalmente potrebbe eliminare <strong>la</strong> difficoltà dell’identificazione del soggetto<br />

431<br />

Giuseppe F<strong>la</strong>vio, Antichità Giudaiche, VI.<br />

432<br />

Matteo 21:42,44.<br />

433<br />

J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, p. 980.<br />

434<br />

Matteo 22:7.<br />

435<br />

J.H.A. EBRARD, cit. da K. Auberlen, o.c., p. 133.<br />

Ai due autori citati: J. Fabre d’Envieu e J.H.A. Ebrard, che sostengono questa spiegazione si possono aggiungere:<br />

BOUTFLOWER, In and around…, pp. 169,194,195,200; R. STIER, The Words, p. 139; E.J. YOUNG, The New Bible, 1970,<br />

p. 699. Per i titoli delle opere vedere <strong>la</strong> Bibliografia. Vedere Matteo 16:26; 22:7.<br />

436<br />

Geremia 2:19; 5:25; 6:19;7:19.<br />

437 Ebrard, cit. K. Auberlen, o.c., p. 132.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 139

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