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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Al capitolo XIII ci viene descritta che sale dal mare. Come abbiamo spiegato, essa<br />

rappresenta l’Impero Romano sotto <strong>la</strong> guida del potere papale, le cui azioni erano di<br />

già state descritte dal profeta Daniele. Questo potere del<strong>la</strong> bestia, <strong>la</strong> V testa, sarebbe<br />

durato per 1260 anni, poi avrebbe ricevuto <strong>la</strong> ferita mortale; non sarebbe morta, ma<br />

al<strong>la</strong> ferita sarebbe seguita <strong>la</strong> guarigione. La bestia sale dal mare, cioè a seguito delle<br />

invasioni barbariche e delle guerre che ne sono derivate. Le acque rappresentano i<br />

popoli. 67<br />

In questo capitolo XI <strong>la</strong> bestia sale dall’abisso.<br />

La paro<strong>la</strong> «abisso» nel<strong>la</strong> Bibbia ha principalmente un doppio significato:<br />

a - indica un luogo devastato, deso<strong>la</strong>to, di disordine, di disorganizzazione, di<br />

inabitabilità; 68<br />

b - il soggiorno penoso dei demoni, di Satana, di modo che chi esce dall’abisso deve<br />

portare un carattere eminentemente empio. 69<br />

Questa bestia, a differenza di quel<strong>la</strong> del capitolo XIII che sale dal mare, cioè dal<strong>la</strong><br />

moltitudine delle nazioni agitate dalle guerre, dagli spostamenti degli eserciti, invece<br />

di essere un risultato naturale dei conflitti tra i popoli, sorge dall’abisso cioè da uno<br />

squilibrio sociale, politico, religioso, purtroppo sempre con spargimento di sangue (è<br />

una bestia), continuando ad essere uguale a se stessa; manifestandosi con <strong>la</strong> forza,<br />

l’oppressione e l’ingiustizia.<br />

La Francia, al<strong>la</strong> fine del XVIII secolo, al tempo del<strong>la</strong> Rivoluzione francese, era<br />

ridotta ad un abisso sia socialmente sia religiosamente.<br />

Quale fu il numero delle vittime che seguì <strong>la</strong> revoca dell’Editto di Nantes? Forse<br />

non lo si saprà mai. Ma «l’emigrazione tolse al<strong>la</strong> Francia circa 500.000 protestanti,<br />

1.580 pastori, 2.300 operai, 1.500 nobili. Lo stato ed il clero si appropriarono di<br />

diciassette milioni di proprietà confiscate ai loro legittimi proprietari, cacciati dal<br />

paese dei loro padri. Le conseguenze di questa emigrazione furono deplorevoli per <strong>la</strong><br />

Francia. La prosperità fu d’un colpo sospesa, poiché i protestanti avevano quasi tutto<br />

il monopolio del commercio e dell’industria. Per contro, essi arricchirono le contrade<br />

che offrirono asilo, e <strong>diventa</strong>rono i promotori del<strong>la</strong> loro prosperità». 70<br />

Dopo le guerre rovinose di Luigi XIV e il secolo licenzioso del<strong>la</strong> reggenza di<br />

Luigi XV <strong>la</strong> nazione francese era caduta nell’abisso. Il popolo era nel<strong>la</strong> fame: «La<br />

nobiltà era piena di debiti... i paesani in certe province mancavano di tutto, pure del<strong>la</strong><br />

paglia per dormire, quelli che abitavano alle frontiere emigravano all’estero, molte<br />

parti del territorio erano incolte e deserte... Nel<strong>la</strong> provincia di Rouen (capitale del<strong>la</strong><br />

Normandia), su 700.000 abitanti, 650.000 avevano per letto un mazzo di paglia. I<br />

paesani in certe province ritornarono allo stato selvaggio: vivendo molto spesso di<br />

erba e di radici come le bestie». «In quel tempo <strong>la</strong> nobiltà e <strong>la</strong> corte vivevano in un<br />

lusso insensato. Il duca di Orléans, per esempio ritirava 11.500.000 libbre di censo,<br />

67 Apocalisse 17:15.<br />

68 Genesi 1:2; Proverbi 8:27; Ezechiele 26:19; Giobbe 12:24; 26:7.<br />

69 Luca 8:31; Romani 10:7.<br />

70 BONNEFON D., Histoire de l’Eglise, Bonhours et Cie, Paris, p. 373.

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