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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Appendice n. 18<br />

L’ASCESA DEL PAPATO<br />

Introduzione<br />

«Il diritto divino del re è caduto in disuso nel<strong>la</strong> stragrande maggioranza degli Stati sovrani<br />

del mondo, e <strong>la</strong> stessa tiara pontificia a tre corone, che risale al Medioevo e simboleggia il<br />

dominio del papa sul suo regno temporale, <strong>la</strong> sua autorità spirituale sulle anime dei suoi<br />

sudditi e <strong>la</strong> sua autorità morale su tutti gli altri monarchi, è un pezzo da museo. Ciononostante<br />

Karol Wojty<strong>la</strong>, vescovo di Roma, vicario di Cristo, successore del principe degli apostoli,<br />

sommo Pontefice del<strong>la</strong> Chiesa universale, patriarca dell’Occidente, primate d’Italia,<br />

arcivescovo e metropolita di Roma, servo dei servi di Dio, continua ad annoverare fra i suoi<br />

tanti titoli anche quello di sovrano dello Stato del<strong>la</strong> Città del Vaticano» (WILLEY David, Il<br />

Politico di Dio - Giovanni Paolo II e <strong>la</strong> funzione del Vaticano sul<strong>la</strong> scena internazionale, ed.<br />

Longanesi, Mi<strong>la</strong>no 1992, p. 224).<br />

In questa appendice tentiamo di cogliere le ragioni dell’ascesa vertiginosa del papato<br />

nell’epoca contemporanea, mettere questo fenomeno sorprendente in una prospettiva storica<br />

adeguata e tratteggiare a grandi linee il posto e l’influenza del papato nel mondo d’oggi.<br />

Il limite di questa appendice, come per altri capitoli del nostro <strong>la</strong>voro, è dato dal fatto che i<br />

riferimenti storici contemporanei sono “datati”. Essere aggiornati ci è impossibile. Riteniamo<br />

comunque importante rilevare come gli avvenimenti dei nostri anni confermino <strong>la</strong> filosofia<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> presentata nei libri apocalittici del<strong>la</strong> Sacra Scrittura.<br />

Domenica 22 ottobre 1978, il primo papa non italiano dal 1522, Giovanni Paolo II, fu<br />

intronizzato durante una messa celebrata all’aperto sul sagrato del<strong>la</strong> basilica di S. Pietro in<br />

Roma. Diverse centinaia di migliaia di pellegrini erano venuti ad acc<strong>la</strong>mare il capo spirituale<br />

di circa settecento milioni di cattolici. Il Consiglio Ecumenico delle Chiese e numerose Chiese<br />

cristiane avevano subitamente inviato dei rappresentanti al<strong>la</strong> cerimonia. Si faceva notare, tra<br />

gli altri, <strong>la</strong> presenza del dr. Coggan, arcivescovo di Canterbury, avvenimento inedito negli<br />

annali romani. Nel<strong>la</strong> tribuna riservata alle autorità temporali, dei sovrani erano a fianco dei<br />

capi di Stati e di governi. Si poteva rilevare <strong>la</strong> presenza di rappresentanti di rango elevato,<br />

degli Stati comunisti, in partico<strong>la</strong>re quello del presidente del Consiglio di Stato po<strong>la</strong>cco. Ad<br />

eccezione dell’Albania, tutte le nazioni d’Europa erano rappresentate. Un grande numero di<br />

delegati del Terzo Mondo si trovava nel<strong>la</strong> tribuna. Gli Stati Uniti ed il Canada avevano inviato<br />

delle personalità di primo piano. In totale, un centinaio di delegazioni speciali venute dai<br />

quattro canti del globo assistettero al<strong>la</strong> messa di intronizzazione. Una assenza importante:<br />

quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Cina, le re<strong>la</strong>zioni diplomatiche tra i due Stati si erano interrotte nel 1949. Pur<br />

tuttavia l’agenzia Nuova Cina aveva annunciato con una rapidità eccezionale l’elezione del<br />

nuovo papa, cosa che contrastava con il mutismo del<strong>la</strong> stessa agenzia in occasione<br />

dell’annuncio del decesso di Paolo VI qualche settimana prima.<br />

Così, per diversi giorni, Roma divenne il punto focale dell’attualità mondiale, come se gli<br />

avvenimenti che si svolgevano forzassero l’attenzione. Per quali motivi questo interesse<br />

eccezionale, e a dire il vero sorprendente, del mondo politico e religioso per una cerimonia di<br />

carattere religioso concernente prima di tutto <strong>la</strong> comunità cattolica? Era semplicemente per<br />

rendere omaggio al nuovo superiore del<strong>la</strong> principale comunità religiosa del pianeta o per<br />

salutare il nuovo capo del più piccolo Stato del mondo? Come valutare il numero, l’origine e<br />

<strong>la</strong> qualità dei delegati, a cominciare da quelli del mondo socialista o del mondo arabo?

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