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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Crisostomo (354-407): «Voi credete che <strong>la</strong> lettura delle Sacre Scritture appartenga<br />

soltanto ai monaci, ma essa è più necessaria a voi che a loro, perché coloro che<br />

vivono nel mondo dove non mancano le lotte quotidiane, hanno maggiormente<br />

bisogno di salvezza. È perciò grave e dannoso credere che le Sacre Scritture siano<br />

inutili... questo è quanto insinua il maligno. Ecco quello che dice l’apostolo Paolo:<br />

“Ogni Scrittura è... utile ad insegnare”, e voi non volete nemmeno toccare l’Evangelo,<br />

quando esso viene porto alle vostre mani impure!... Perché disprezzare <strong>la</strong> Sacra<br />

Scrittura? Questo modo di pensare è del Diavolo, che vuole impedirci di guardare nel<br />

tesoro per trarne un ricco beneficio».<br />

Geronimo (347-420): «Devi leggere con molta attenzione le Sacre Scritture; esse<br />

dovrebbero essere quasi sempre nelle tue mani».<br />

Agostino (354-430): «Commetteremmo un grosso sbaglio se non volessimo<br />

leggere quanto è stato scritto per noi». «Con l’aiuto di Dio e con tutte le vostre forze,<br />

fate in modo che nelle vostre case si legga con diligenza <strong>la</strong> Sacra Scrittura».<br />

Gregorio il Grande (verso il 600): «Che cos’è <strong>la</strong> Sacra Scrittura se non una lettera<br />

dell’onnipotente Iddio alle sue creature? Se un re terreno vi scrivesse, non avreste<br />

pace e non vi concedereste riposo prima di aver letto il suo scritto. Il Signore del<br />

cielo e del<strong>la</strong> terra ha dato una lettera importante per <strong>la</strong> vostra vita, e voi non siete<br />

ansiosi di legger<strong>la</strong>?». 35<br />

Durante il Medio Evo, purtroppo però, si assiste ad un attacco violento al<strong>la</strong><br />

diffusione del testo sacro.<br />

Alcuni esempi.<br />

Il concilio di Tolosa, in Francia, 1229 canone n. 14, impose: «Noi proibiamo che<br />

si permetta ai <strong>la</strong>ici d’avere dei libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, a meno che<br />

qualcuno non desideri, per devozione, possedere un salterio (libro dei Salmi) o un<br />

breviario per il servizio divino, o le ore del<strong>la</strong> beata Vergine. Ma noi proibiamo molto<br />

rigorosamente d’avere in lingua volgare pure i libri di cui sopra».<br />

Lo stesso Concilio, oltre a stabilire il tribunale d’inquisizione, tracciava un<br />

programma d’azione: «Si distruggeranno interamente perfino le case, i più umili<br />

rifugi e anche i ripari sotterranei degli uomini convinti di possedere le Scritture. Li si<br />

inseguirà fino nelle foreste e negli antri del<strong>la</strong> terra. Si punirà severamente pure<br />

chiunque darà loro asilo».<br />

Il Concilio di Tarascona, in Spagna, canone 2, del 1232 decretava: «Noi abbiamo<br />

deciso che nessuno deve possedere i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento in<br />

lingua romana (si chiamavano lingua romana le lingue derivanti dal <strong>la</strong>tino), e se<br />

qualcuno li possiede, ch’egli li consegni negli otto giorni successivi al<strong>la</strong><br />

promulgazione di questo decreto, al vescovo del posto affinché essi siano bruciati, in<br />

mancanza di ciò, ch’egli sia del clero o <strong>la</strong>ico, sarà tenuto sospetto di eresia finché sia<br />

liberato da ogni sospetto». 36<br />

35 cit. WHITE Ellen, I1 Gran Conflitto, Firenze 1977, in appendice, p. 505.<br />

36 Vedere LORTSCH D., La Bible en France, Paris 1910, pp. 12-16, 21-27.

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