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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO VIII<br />

Chauffard così introduce il suo <strong>la</strong>voro sull’Apocalisse: “Mettiamo <strong>la</strong> nostra unica<br />

felicità e <strong>la</strong> nostra felicità suprema nel<strong>la</strong> professione più intera del<strong>la</strong> fede cattolica, noi<br />

consideriamo come un dovere, terminando questo sommario generale sull’oggetto e<br />

lo scopo del presente studio, di proc<strong>la</strong>mare qui pubblicamente che noi intendiamo<br />

restare nel<strong>la</strong> più umile e nel<strong>la</strong> più assoluta sottomissione all’autorità del<strong>la</strong> Chiesa e<br />

agli insegnamenti emanati dal<strong>la</strong> chiara infallibilità di Pietro. Se dunque potesse<br />

esservi in questo scritto <strong>la</strong> minima paro<strong>la</strong> che fosse giudicata non essere in perfetto<br />

accordo con questi insegnamenti, noi <strong>la</strong> ritrattiamo fin da questo momento”. 125<br />

Con queste premesse le conclusioni non possono essere obiettive. Gli esegeti<br />

cattolici nel capitolo XII di Apocalisse non possono che trovare delle naturali<br />

difficoltà, perché vogliono attribuire al<strong>la</strong> Chiesa che ha perseguitato e ucciso le<br />

sofferenze che ha fatto subire.<br />

Malgrado queste critiche, l’abate Joseph Maître è costretto dal testo biblico a<br />

vedere nel<strong>la</strong> donna <strong>la</strong> Chiesa e scrive: “Roma pagana è stata distrutta dai barbari, ma<br />

al suo posto si eleva una Roma cristiana, da dove <strong>la</strong> vita divina si spande attraverso il<br />

mondo. La Chiesa vi sarà mantenuta, conservata e rispettata durante 1260 giorni,<br />

durata simbolica che deve forse essere interpretata con un numero uguale d’anni a<br />

partire dal trionfo del<strong>la</strong> società cristiana e dal suo stabilimento nel<strong>la</strong> santa città”. 126<br />

L’abate Th. Mémain, dal canto suo, dà questa spiegazione: “Questa donna è <strong>la</strong><br />

Chiesa già esistente prima di Gesù Cristo, nel popolo ebraico, e che, dopo <strong>la</strong> venuta di<br />

Gesù Cristo continuerà <strong>la</strong> sua missione redentrice fra gli uomini... Dio dà al<strong>la</strong> sua<br />

Chiesa le due ali del<strong>la</strong> grande aqui<strong>la</strong>. Queste grandi ali, ben determinate dal<strong>la</strong><br />

ripetizione dell’articolo greco, ton, è l’aqui<strong>la</strong> romana... Dio dà in seguito al<strong>la</strong> Chiesa,<br />

dopo <strong>la</strong> conversione di Costantino, un luogo preparato per lei, dove essa resterà<br />

protetta dal serpente, durante i 1260 giorni (profetici). Questo luogo è <strong>la</strong> Roma<br />

cristiana, che doveva elevarsi sulle rovine del<strong>la</strong> Roma pagana...<br />

Il serpente, vedendo <strong>la</strong> Chiesa protetta dal<strong>la</strong> potenza imperiale, scatena contro essa<br />

il flutto delle grandi invasioni, ma <strong>la</strong> terra assorbe queste invasioni, cioè il flutto degli<br />

invasori passa senza sommergere <strong>la</strong> Chiesa e che, mediante <strong>la</strong> loro fusione con i<br />

popoli invasi, gli invasori <strong>diventa</strong>no essi stessi dei popoli cristiani”. 127<br />

Con queste spiegazioni, questi abili abati trasformano l’umiliazione del<strong>la</strong> Chiesa,<br />

che deve fuggire nel deserto, nel suo trionfo e fanno dire al<strong>la</strong> Bibbia l’opposto di<br />

quello che essa afferma. 128<br />

125<br />

Idem, pp. 456,XXIV,XXV, siamo noi che abbiamo precisato il testo mettendolo in corsivo.<br />

126<br />

J. Maître, o.c., pp. 382,383.<br />

127<br />

MÉMAIN Théophile, L’Apocalypse de saint Jean et le septième chapitre de Daniel avec leur interprétation, Paris<br />

1898, pp. 34,36,37,45.<br />

128<br />

I Testimoni di Geova che sostengono il principio giorno/anno, in questo testo lo ribadiscono e poi, per motivi<br />

apologetici denominazionali, lo negano. “Questo significa che ciascun “tempo” corrisponde a 360 giorni o a dodici<br />

mesi di trenta giorni ciascuno. Ciò mostra che questi tre anni e mezzo sono profetici (sic! Se questo periodo è letterale<br />

non può essere precisato con profetico)”. In nota precisano: “Poiché tre “tempi” e mezzo sono uguali a 1260 giorni,<br />

sette (2x3½) “tempi” sono uguali a 2520 giorni… o 2520 anni”. Poi presentano questo periodo in tre anni e mezzo<br />

letterali dal 13,14 aprile 1919 al 4,5 ottobre 1922. Watchtower, Quindi è finito il mistero di Dio, USA, 1971, pp.<br />

315,316.<br />

332<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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