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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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delle nazioni. 44 Egli è stato in partico<strong>la</strong>re il re d’Israele. 45 Dopo l’eliminazione degli<br />

empi incorreggibili, <strong>la</strong> sovranità di Dio diventerà assoluta, Dio sarà allora “tutto in<br />

tutti”». 46<br />

Da Adamo in poi Dio ha sempre rivendicato <strong>la</strong> sua sovranità. I giudizi parziali<br />

quali diluvio universale, Sodoma e Gomorra, <strong>la</strong> liberazione d’Israele, le piaghe<br />

sull’Egitto, sono stati interventi dell’Eterno a difesa del<strong>la</strong> vita. Nell’amministrare<br />

questo popolo mediante i giudici e i profeti si è costituito uno stato teocratico. 47<br />

<strong>Quando</strong> Israele rifiutò questo privilegio di essere governato dall’Eterno mediante i<br />

giudici e si volle conformare agli altri popoli che lo circondavano, volendo un re<br />

visibile, il trono di Davide venne considerato il «trono dell’Eterno, che regna sopra<br />

Israele», 48 sul quale sedette Salomone al<strong>la</strong> morte del padre. I discendenti di Davide,<br />

“unti re”, rivestiti dell’autorità divina per governare sul popolo di Dio, erano i<br />

rappresentanti dell’Eterno, che è il vero re d’Israele. A causa degli errori di<br />

Salomone, il regno si divise in due dopo <strong>la</strong> sua morte: al Nord le dieci tribù<br />

formarono il regno d’Israele; al Sud, le tribù di Giuda e di Beniamino formarono il<br />

regno di Giuda. Questa dinastia davidica mantenne l’equilibrio, nel gioco delle grandi<br />

potenze del tempo, Assiria al Nord ed Egitto al Sud. Il regno di Giuda aveva impedito<br />

<strong>la</strong> formazione di un impero universale nel Medio Oriente sebbene Assiria ed Egitto si<br />

fossero spinte, nelle loro conquiste, sia al Sud sia al Nord di Gerusalemme.<br />

L’ido<strong>la</strong>tria d’Israele faceva poi sì che le dieci tribù fossero deportate nei territori<br />

dell’Assiria e che fosse annesso a questo impero il suo territorio del<strong>la</strong> Palestina nel<br />

721 a.C. ad opera di Sargon. Il regno di Giuda, seguendo l’esempio d’Israele,<br />

continuò a prostituirsi alle varie divinità; nel 606 a.C. Nebucadnetsar conquistò <strong>la</strong><br />

capitale e nel 586 a.C., nel<strong>la</strong> terza campagna militare, distrusse <strong>la</strong> Santa Città.<br />

«Da quando <strong>la</strong> sede del governo di Yahvé è stata tolta da Gerusalemme, l’Eterno<br />

ha affidato l’autorità agli uomini, ai gentili che dominano su Israele». 49 «È dal<strong>la</strong><br />

prima invasione di Nebucadnetsar che si fa datare <strong>la</strong> cattività, poiché da allora <strong>la</strong><br />

44<br />

Geremia 10:7; Apocalisse 15:3.<br />

45<br />

Isaia 44:6; Sofonia 3:15.<br />

46<br />

Vedere 1 Corinzi 15:28. VAUCHER Félix Alfred, Lacunziana, III serie, Collonges sous Salève 1955, p. 4.<br />

47<br />

Il termine teocrazia è stato coniato da Giuseppe F<strong>la</strong>vio, Contro Appione, II, XVI, 164, 165: «Infinite sono le<br />

differenze partico<strong>la</strong>ri dei costumi e delle leggi degli uomini; ma li si possono riassumere così: alcuni hanno affidato il<br />

potere politico a delle monarchie, altri a delle oligarchie, altri ancora al popolo. Il nostro legis<strong>la</strong>tore non ha fermato i<br />

suoi sguardi su nessuna di queste forme di governo: ha - se si può fare questa violenza al<strong>la</strong> lingua - istituito il governo<br />

teocratico, fondando in Dio il potere e <strong>la</strong> forza».<br />

48<br />

1 Re 2:12; 1 Cronache 28:5; 29:23.<br />

49<br />

J.B. Rossier, o.c., p. 17. Da «quando il trono di Dio ha cessato di esistere a Gerusalemme, Dio ha rimesso tutte le<br />

potenze nelle mani dei Gentili» DARBY John Nelson, Notes sur l’Apocalypse, 2 a ed., Genève 1850, p. 68. Numerosi<br />

studiosi hanno datato “il tempo dei gentili” indicato da Gesù, Luca 21:24, da questo momento del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>. «Il regno<br />

del<strong>la</strong> statua, il tempo dei Gentili, come l’ha chiamato Gesù, cioè il tempo in cui le nazioni devono dominare<br />

Gerusalemme e calpestar<strong>la</strong>, è cominciato con i Caldei sotto Nebucadnetsar e i suoi successori» L. Gaussen, o.c., t. I, p.<br />

128.<br />

Riconosciamo che potrebbe essere valida <strong>la</strong> critica che sostiene che le parole di Gesù non dovrebbero essere<br />

messe in questo contesto perché sono al futuro e quindi non dovrebbero essere collegate con il passato con un<br />

significato di continuità. Le parole di Gesù poste nel loro contesto di Luca 21:20-24 sarebbero un riferimento agli<br />

avvenimenti che hanno preceduto <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme del 70 d.C.. L’espressione “tempo dei gentili” non<br />

dovrebbe essere messa in re<strong>la</strong>zione al governo teocratico di Yahvé, e quindi non dovrebbe partire dal tempo di<br />

Babilonia.

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