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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA PERSONA DI DANIELE: AUTENTICITÀ, CANONICITÀ DEL SUO LIBRO E RISPOSTE ALLE OBIEZIONI<br />

“in una solitudine, lontano dagli uomini, e tra gli animali” (confr. versetto 33), ed avrebbe<br />

espresso per se stesso il desiderio di morire in pace prima che <strong>la</strong> disgrazia si scatenasse sul suo<br />

regno. Avendo così profetizzato, Nebucadnetsar sarebbe sparito subito. È difficile non vedere<br />

nel luogo dove avviene questa scena, in questo stato di esaltazione improvvisa del re in questo<br />

dio innominato, nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong> di maledizione, nel<strong>la</strong> sparizione del monarca dagli uomini, delle<br />

re<strong>la</strong>zioni inerenti all'avvenimento menzionato nel nostro capitolo. Nel racconto di Abidenus<br />

abbiamo <strong>la</strong> forma leggendaria che avrebbe preso questa <strong>storia</strong> nel<strong>la</strong> tradizione babilonese dopo<br />

<strong>la</strong> conquista dei persiani.<br />

Aggiungiamo che, secondo diversi studiosi, <strong>la</strong> follia temporanea di Nebucadnetsar<br />

formerebbe <strong>la</strong> so<strong>la</strong> soluzione accettabile per un problema storico che le iscrizioni cuneiformi<br />

presentano. Si tratta di un tentativo di usurpazione che si ebbe in questa epoca e che non si<br />

sarebbe potuto realizzare sotto un re potente come Nebucadnetsar, ma che l'attuale circostanza<br />

avrebbe favorito.<br />

Si deve notare qui un'altra coincidenza. Alcuni storiografi di Babilonia pongono in questa<br />

epoca il regno del<strong>la</strong> regina Nitocris al<strong>la</strong> quale essi attribuiscono delle opere che altri<br />

assicurano compiute da Nebucadnetsar. Non sarebbe quindi impossibile che, durante <strong>la</strong><br />

ma<strong>la</strong>ttia del re, <strong>la</strong> regina fosse al<strong>la</strong> testa degli affari; e in questo caso alcuni <strong>la</strong>vori intrapresi in<br />

quest'epoca potrebbero essere stati indicati sotto il suo nome o quello di suo marito» (La Bible<br />

Annotée, o.c., p. 272). È possibile che in questo periodo Daniele stesso abbia avuto qualche<br />

mansione importante, in ogni caso riporta i fatti come un qualsiasi altro autore del<strong>la</strong> Bibbia,<br />

come testimone del<strong>la</strong> realtà del suo tempo.<br />

Daniele ricorda tutto questo nell'autunno del 538 a.C., come se fosse ben conosciuto al<br />

nipote di Nebucadnetsar, Belsatsar (Daniele 5.. 19-22) nel<strong>la</strong> sera in cui i Medo-Persiani<br />

entrano in Babilonia, espugnando<strong>la</strong>.<br />

Obiezione 9 - Il re di Babilonia non è Belsatsar, bensì Nabonide, quando Ciro conquista<br />

<strong>la</strong> città. A questo «grave errore storico» (H.H. ROWLEY, The Historicity of the Fifth<br />

Chapter of Daniel, in Journal of Theological Study, n. 32, 1930, p. 12) si deve aggiungere<br />

che Belsatsar non era figlio di Nebucadnetsar. Ci sono due errori storici nel capitolo 5 di<br />

Daniele.<br />

RISPOSTA. Nabonide sale al trono nel 555 a.C. dopo una congiura ai danni di<br />

Laborosoarcod figlio di Neriglissor genero di Nebucadnetsar (m. 561 a.C.). Non era di stirpe<br />

reale, ma <strong>la</strong> corte lo nominò per contrapporlo al<strong>la</strong> crescita militare di Ciro che minacciava<br />

l’Impero. Nabonide, salito al trono, sposò una figlia di Nebucadnetsar, forse <strong>la</strong> vedova di<br />

Neriglissor, che Erodoto descrive come donna saggia e prudente. Belsatsar, figlio di<br />

Nabonide, quale nipote di Nebucadnetsar poteva giustamente essere chiamato figlio del<br />

grande monarca. Del resto <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “ab” in assiro, come in ebraico, ha un senso molto <strong>la</strong>rgo:<br />

predecessore, nonno o antenato, quindi anche padre (Dictionnaire de <strong>la</strong> Bible). Questo<br />

linguaggio lo abbiamo anche nel testo biblico: 1 Re 15:3; 15:11; 22:51; 2 Re 15:38; 16:2;<br />

18:2 e 20:5; 22:3; Geremia 35:6,8,20. La <strong>storia</strong> egiziana ci riporta come il principe Chefren<br />

racconti al re Cheops un miracolo che si produsse al tempo di suo padre, il re Neb-ka. Questo<br />

padre non era il diretto ascendente di Cheops, ma un antenato di un secolo prima (G.A.<br />

ARCHER, A Survev of Old Testament Introduction, Chicago 1968, p. 371).<br />

L'assiriologo britannico D.I. WISEMAN fa quindi giustamente notare che il nome «padre»<br />

attribuito a Nebucadnetsar «non contraddice i testi di Babilonia che descrivono Belsatsar come<br />

il figlio di Nabonide, poiché quest'ultimo era un discendente in linea diretta di Nebucadnetsar<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong><br />

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