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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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L‘ASCESA DEL PAPATO<br />

l’umiliazione più forte che abbia conosciuto... (e) sembrava annientato... La Rivoluzione l’ha<br />

segnato con una ferita che, sebbene il XX secolo fosse da lungo tempo iniziato, non voleva<br />

ancora guarire» (WEITLAUFF M., Papsttum und moderne Welt, Theologische Zeitschrft Univers<br />

(ThZ) 40, Bâle 1984, pp. 376,393,32,370; cit. da HEINZ Hans, La papauté moderne –<br />

prétentions et autorité, in Études sur l’Apocalypse, vol. II, Institut Adventiste du Salève, 1988.<br />

Anche le altre citazioni di autori tedeschi sono tratte da questo studio). I contemporanei di Pio<br />

VI lo consideravano come “il sesto e l’ultimo” (J. GELMI, Das Papsttum in Zeitalter der<br />

Aufklärung, in B. MOSER, Das Papsttum, Munich 1983, p. 243). Napoleone par<strong>la</strong>va di una<br />

«vecchia macchina condannata a scol<strong>la</strong>rsi da tutte le parti» (M. Weit<strong>la</strong>uff, o.c., p. 371).<br />

Qualche anno dopo, i vescovi riuniti a Trento affermavano che <strong>la</strong> Chiesa cattolica aveva<br />

ricevuto <strong>la</strong> «ferita mortale». Malgrado <strong>la</strong> ricostituzione dello stato ecclesiastico, KIERKEGAARD<br />

pensava di poter affermare nel XIX secolo che «l’epoca del papato era ormai compiuta» (Cit.<br />

in Die Leidenschaft des Religiösen, Stuttgart 1973, p. 56). Il papato sembrava annientato. Di<br />

fatto il papato sopravvisse, ma non conservò più <strong>la</strong> stessa influenza di potere che aveva prima.<br />

Il suo ascendente sulle potenze temporali era definitivamente rovinato: <strong>la</strong> sua autorità<br />

spirituale per contro, sebbene si dimostrava affabile, non era per questo forte. Il XIX secolo,<br />

che vede il sorgere delle idee liberali e democratiche, <strong>la</strong> messa in pratica, in forma progressiva,<br />

dei principi rivoluzionari del secolo precedente, non è per l’istituzione romana un periodo di<br />

fasto, tanto più che <strong>la</strong> condanna pronunciata dal papa Pio IX contro le società moderne e le<br />

idee liberali lo pongono, ideologicamente par<strong>la</strong>ndo, in una posizione di controcorrente (vedere<br />

Enciclica Quanta Cura e il Syl<strong>la</strong>bus).<br />

Il papato perdeva anche in autorità religiosa a causa dei nuovi modelli di pensiero del<br />

razionalismo, del liberalismo, del nazionalismo e del socialismo. L’emancipazione<br />

intellettuale - frutto del razionalismo, l’autonomia dell’individuo - frutto del liberalismo,<br />

l’inimicizia religiosa - frutto dell’ateismo filosofico (L. Feuerbach, K. Marx, F. Nietzche) e<br />

l’indifferenza dell’uomo moderno nei confronti del<strong>la</strong> Chiesa, aprirono delle profonde fessure<br />

nei muri del cristianesimo, e di conseguenza nel cattolicesimo. Sembrava si realizzasse il<br />

pronostico che Ph. J. SPENER fece nel 1675: «Ci dobbiamo attendere un declino ancora più<br />

grande del<strong>la</strong> Roma papale» (Pia desideria, Giessen 1975, p. 47). Ma Spener aveva fatto anche<br />

un’altra previsione trecento anni fa: «Sono convinto che <strong>la</strong> Babilonia romana ritroverà tutta <strong>la</strong><br />

sua antica potenza prima che il giudizio finale si abbatta su di lei. Io temo che <strong>la</strong> maggioranza<br />

dei popoli, intimiditi dal suo potere e per paura del<strong>la</strong> sua crudeltà, si <strong>la</strong>scino di nuovo imporre<br />

il giogo di cui si sono liberati 200 anni fa» (Litzie Desiderata III, 475; cit. da René PACHE, Die<br />

Wiederkunft Jesus Christ, Wuppertal 1953, p. 175).<br />

La perdita del potere temporale segna anche <strong>la</strong> risurrezione di quello spirituale<br />

Nel 1870, Roma <strong>diventa</strong>va <strong>la</strong> capitale del regno d’Italia. Nello stesso tempo, <strong>la</strong> Santa Sede<br />

perdeva ciò che le restava degli Stati del<strong>la</strong> Chiesa che aveva recuperato nel 1815. Tutto ciò<br />

che il papato conservava ancora del<strong>la</strong> potenza temporale disparve. Pio IX, rifiutando di<br />

riconoscere <strong>la</strong> perdita dei suoi Stati, si considerò da quel momento come “moralmente<br />

prigioniero” in Vaticano. Ma qualche mese prima, il Concilio Vaticano I aveva proc<strong>la</strong>mato<br />

solennemente il dogma del<strong>la</strong> infallibilità papale in materia di dottrina e di morale. Da quel<br />

momento in poi, il papa ha sul<strong>la</strong> Chiesa, in tutti i domini (governo, disciplina, dottrina), piena<br />

ed intera autorità.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1235

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